Alda Merini non c’è più ma le sue poesie vivono sui muri della sua casa. Salviamo la sua casa
Alda Merini, poetessa: Matta in mezzo ai matti. “Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!”.
Sono versi della poetessa Alda Merini che ancora scriveva: “Io le mie poesie le ho buttate, non avevo fogli su cui scriverle”.
Molte di quelle poesie però, non le ha buttate ma le ha scritte in quei muri che adesso un imprenditore edile vuol distruggere. Lui userà il piccone, ma lo Stato gli sta regalando il manico.
Da qui nasce, ad opera di Giulia Poletti, “Salviamo Casa Merini” in cui propone una raccolta di firme attraverso il sito.
( www.firmiamo.it. )
Per salvare le pareti della “casa di Alda” sono necessarie almeno 10.000 firme.
Afferma Giulia Poletti: “Purtroppo, mesi di attese e proposte, non hanno reso possibili i nostri sforzi e l’asportazione dell’intonaco della parete di Alda Merini è ormai alle porte. Il costo è molto alto e, il Comune di Milano non ha le disponibilità economiche per affrontare il tutto, oltretutto, i proprietari dell’appartamento, non faranno ulteriori proroghe e, il 15 gennaio, inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’appartamento in cui Alda Merini ha vissuto e partorito le poesie che tutti noi conosciamo.
Vi chiediamo un aiuto, non permettiamo che un pezzo di storia e della cultura italiana venga abbattuto.
Abbiamo pochi giorni per evitare lo scempio”
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