Il Solylent è un “cocktail” di polvere da lui inventato: contiene tutte le sostanze nutritive necessarie all’uomo per sostenersi ed è sufficiente assumerlo solo due volte a settimana. Ma siamo pronti a rinunciare al piacere del cibo?
Rob Rhinehart“Ti farò mangiare la polvere”. Una delle battute più usate, più che altro nei film di azione stile Fast&Furious, dove ci si sfida a colpo di accelerazioni e sgommate. Un ragazzo però ha preso fin troppo alla lettera questo suggerimento culinario e ha fatto della polvere la sua pietanza preferita.
Stiamo parlando di Rob Rhinehart,un ragazzo statunitense che ha rivoluzionato il modo di intendere il cibo. Da molti considerato come una delle meraviglie del mondo, in particolar modo da noi italiani che abbiam fatto della cucina un cavallo di battaglia, il cibo è disprezzato da questo giovane uomo che lo considera invece una perdita di tempo. Il ragazzo programmatore di software presso Atlanta, in Georgia, ha deciso di “abolire” la normale dieta a base di alimenti ed ha inventato un suo nuovo cocktail con il quale si alimenta solo due giorni a settimana. La particolarità è che questo “bibitone” è a base di “polvere” ed è totalmente inodore e insapore. Un miscuglio di color beige il cui nome è Soylent.
L’idea del mangiar ” polvere”
Durante le vacanze natalizie, Rob Rhinehart ha incontra un vecchio amico di famiglia che non che non riusciva più a cucinare, avendo perso la forza nelle braccia, e che, a causa di ciò, era stato ricoverato in ospedale per la notevole perdita di peso. Da qui l’intuizione: perché non rendere il cibo efficiente e rinchiuderlo nei limiti di ciò che esso è nella praticità della vita quotidiana, ovvero energia che consente al corpo di vivere. Riconsiderarlo, quindi, come qualcosa di essenziale, non come qualcosa di piacevole. Detto, fatto. Dopo essersi documentato su testi di biologia, chimica ed aver assimilato “intellettualmente” le regole fondamentali del metabolismo umano, il giovane ha partorito il suo nuovo prodotto a base di polvere, che racchiude le sostanze nutritive necessarie al sostentamento: “per le nostre cellule trarre le sostanze nutritive da una polvere o da una carota è indifferente”. Il Soylent è un composto di polvere nato dal miscuglio di varie sostanze: vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, carboidrati e grassi, con un tocco di ginseng, ginkgo biloba, alfa-carotene e altre sostanze. Ha sperimentato per primo il composto, assaggiandolo e trovandolo di suo gradimento. Le diverse polveri, mischiate con l’acqua, racchiudono tutti gli elementi necessari alla sopravvivenza dell’uomo e sembrano seguire anche le raccomandazioni della Food and Drug Administration.
“Per 30 giorni ho evitato completamente il cibo e ho controllato il contenuto del mio sangue e le mie prestazioni fisiche. Le prestazioni mentali sono più difficili da quantificare, ma mi sono sentito molto più perspicace. Non doversi preoccupare del cibo è fantastico. Niente supermercato, piatti o dover decidere cosa mangiare, niente conversazioni senza fine che soppesano i meriti relativi di una dieta priva di glutine, di quella chetogenica, paleolitica o vegana. Mi sento liberato da un sacco di fatiche“. Il “ragazzo della polvere” non si nutre più in modo convenzionale ma si alimenta con il suo Soylent solo due volte a settimana. Rob Rhinehart sogna in grande: il suo composto di polvere non sarà più un semplice modo per liberarsi dall’incombenza del cibo, ma anche un espediente per incentivare la lotta contro l’obesità .
Mangiare polvere che piacere è?
Gli effetti della dieta della polvere a lungo termine ancora non si conoscono, dato che l’unico campione di studio al mondo è proprio l’inventore del Soylent. Di certo però non vi è alcun gusto nel nutrirsi di polvere. Da sempre il cibo non è considerato come un semplice metodo di sostentamento, ma come un piacere non solo per il palato ma per la mente e l’equilibrio corporeo in generale. Nessuno può infatti negare di provare un senso di soddisfacimento dopo aver mangiato o bevuto qualcosa che gli aggrada particolarmente. Lo conferma anche Christoph Klotter, professore di psicologia dell’alimentazione e promozione della salute all’università di Fulda, in Germania, che afferma: ” Il sistema dopaminergico mesolimbico del nostro cervello include l’esperienza del piacere e della motivazione per ottenere e consumare cibo appetitoso. Quest’uomo deve essere completamente privo di gusto e piacere, oppure viene appagato in qualche altro modo”. E d’altra parte, anche se questo bibitone di polvere dovesse risultare davvero sano, siamo davvero pronti, in particolar modo noi italiani, a rinunciare al piacere del cibo? Probabilmente, per molti, la risposta è no!
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