Risultati Elezioni: contano i numeri, oltre alle percentuali
Siamo abituati a leggere i risultati delle elezioni politiche sempre sulla base delle percentuali, ma c’è anche una diversa chiave di lettura dei risultati. Meno giornalistica forse, ma più corretta: i numeri!
A vedere le percentuali molti si sono stupiti del sostanziale successo di Berlusconi e del centrodestra. Ottenendo percentuali così alte e così vicine a quelle del centrosinistra in molti hanno certamente dedotto che Berlusconi abbia addirittura guadagnato voti.
Nulla di più errato. Le elezioni 2013 (forse dovremmo incominciare a parlare delle prime elezioni del 2013…in attesa del replay fra qualche mese) sono state un autentico bagno di sangue per i partiti, soprattutto quelli più grandi.
Pur considerando l’alta astensione, il loro tracollo numerico è stato notevolissimo. Andiamo ad analizzare i dati.
Nel 2008 votarono complessivamente 34.058.406 persone, contro 35.271.540 del 2013. In termini percentuali dunque l’affluenza è scesa (dall’80,5% al 75,2%), ma in termini di numero di voti è addirittura cresciuta! Ciò è dovuto al fatto che nel 2013 gli aventi diritto al voto sono stati 46.906.343, contro i 42.358.775 del 2008.
Centrodestra
Nel 2008 il centrodestra stravinse ottenendo 17.063.874 voti. Il PdL fece il pieno con 13.628.865 voti, seguito dalla Lega Nord con 3.024.522. Il Movimento per le Autonomie di Lombardo ottenne invece 410.487 preferenze.
Nel 2013 il PdL ha ottenuto solo 7.332.121 voti, vale a dire oltre 6 milioni di voti in meno! Consideriamo, per il confronto, che dal PdL si sono scissi in questi 5 anni i finiani di FLI (che hanno ottenuto solo 159.454 voti) e Fratelli d’Italia (666.001 voti). Anche considerando i voti degli ex PdL dunque il centrodestra berlusconiano ha comunque perso 5.471.289 voti, una enormità.
Centrosinistra
Il 2008 vide il crollo elettorale della coalizione guidata da Walter Veltroni, che totalizzò complessivamente 13.686.673 voti. Il PD, appena nato, ottenne 12.092.998 voti. L’Italia dei Valori di Di Pietro totalizzò 1.593.675 voti.
Dopo cinque anni il PD era accreditato di un sicuro successo. Questo non è accaduto in termini percentuali, ma soprattutto in termini numerici. Hanno votato per il PD solo 8.642.700 persone! Dal PD si è scisso l’API di Rutelli e Tabacci, mentre l’IDV è praticamente scomparsa. La corrente di Donadi e Tabacci hanno poi creato Centro Democratico, che ha ottenuto solo 167.201 voti. Dei voti della coalizione di cinque anni fa resta dunque ben poco, con un ulteriore tonfo di ben 4.876.772 voti.
Centro
Una delle notizie più clamorose nel responso elettorale è sicuramente il totale flop di Monti. Scelta Civica ottiene solo 2.823.814 voti e l’UDC viene brutalmente ridimensionata a 608.292 elettori, FLI (che abbiamo già conteggiato anche nel centrodestra) porta a casa un misero bottino di 159.454 voti. Totale della coalizione: 3.591.560 voti.
Nel 2008 la sola UDC, che si presentò da sola candidando a premier Pierferdinando Casini, ottenne 2.050.319 voti. L’effetto di “trascinamento” della candidatura di Mario Monti si è sentito dunque molto all’interno della coalizione, con UDC e FLI letteralmente cannibalizzati, ma non abbastanza da guadagnare sensibilmente all’esterno.
Sinistra
Un caso particolare, a tratti patologico. Il 2008 fino a ieri era ricordato come il punto più basso della storia elettorale per la sinistra “radicale”. Da ieri il concetto di “fondo” va però riscritto.
Nel 2008 la Sinistra Arcobaleno, che riuniva Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, ottenne 1.124.418 voti. Il giorno dopo le elezioni la coalizione di fatto scomparve. Dopo qualche mese da una costola di Rifondazione Comunista nacque il SEL di Nichi Vendola, passato poi all’alleanza con il PD.
Nel 2013 Rivoluzione Civile unisce alle liste presenti nel 2008 anche l’IDV di Antonio Di Pietro e il Movimento Arancione di Pisapia e De Magistris… e ottiene un risultato ancora peggiore: solo 765.054 voti.
Estremi
Perdono terreno le forze di destra estrema, sia La Destra di Storace (da 885.229 a 220.312 voti, praticamente un quarto) che Forza Nuova (da 108.837 a 89.832 voti). Perdite solo in parte colmate dai 47.788 voti ottenuti da Casapound.
Alla sinistra estrema si dimezza il Partito Comunista dei Lavoratori passa dai 208.394 del 2008 agli 89.970 attuali.
Chi ha vinto?
Dall’analisi sopra riportata è evidente che, più che di un successo di Berlusconi (che tuttavia ha probabilmente saputo limitare i danni di un tracollo ancora maggiore), le Elezioni 2013 segnino la totale sconfitta della linea politica del Partito Democratico, che avrebbe dovuto guidare una “alternativa” di governo.
A vincere numericamente, oltre che in termini percentuali, è sicuramente il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, assente dalla contesa nel 2008 ed oggi primo partito in Italia con ben 8.688.545 voti.
Ricapitolando dunque, appare evidente come il MoVimento 5 Stelle abbia “attinto” in maniera quasi eguale da quelli che un tempo erano i bacini elettorali di centrodestra e centrosinistra.
Commenti riguardo il post