Accolta dal Presidente François Hollande la famiglia Moulin Fournier fa rientro in Francia
Rientro a Orly della famiglia rapita
La famiglia francese, Moulin Fournier di sette persone, rapita nel nord del Cameroun il 19 febbraio e tenuta in ostaggio per due mesi, é stata liberata la notte tra giovedi 18 e venerdi 19 aprile e oggi sabato ha potuto fare rientro in Francia.
Al loro arrivo all’aeroporto parigino di Orly, stamani alle ore 6, a bordo del Falcon del ministro degli affari esteri, i Moulin Fournier sono stati accolti dal presidente francese François Hollande che ha salutato il loro rientro, inneggiando a una vittoria “della vita”.
“Bienvenus chez vous en France même si je sais que vous voulez reprendre au plus vite votre vie au Cameroun. Aujourd’hui c’est la vie qui a gagné”
Ha dichiarato il presidente francese
“C’est la famille de la France qui est soulagé et heureuse, c’est la joie qui nous saisit” . Cosi’ si esprime François Hollande rivolgendosi alla famiglia del dipendente del gruppo GDF-Suez (Gaz de France).
Il padre, un dipendente di GDF espatriato a Yaoundé dove vive dal 2011 con la famiglia: moglie e quattro figli, dai 5 ai 12 anni e in compagnia del fratello,che li aveva raggiunti dalla Spagna, erano partiti per una vacanza nel nord del Cameroun vicino alla frontiera con la Nigeria.
Qui erano stati sequestrati presumibilmente dal gruppo Boko Haram che ne aveva rivendicato il rapimento.
Boko Haram, un gruppo islamista, particolarmente attivo in Nigeria, richiedeva la liberazione dei propri familiari prigionieri sia in Cameroun che in Nigeria.
Le condizioni di liberazione della famiglia non sono state rese note né dai rapiti, né dal governo francese.
Il presidente Hollande, dal canto suo, ha caldamente ringraziato il Cameroun e la Nigeria e posto l’accento sul lavoro compiuto nella più grande discrezione dalle autorità francesi, ribadendo poi che nessun riscatto é stato pagato in conformità con le decisioni prese in febbraio dal governo di Parigi.
Stanca ma sorridente e soprattutto sana e salva, la famiglia ha ritrovato il suolo fancese: i visi scavati, visibilmente dimagriti, durante la prigionia hanno sofferto per il gran caldo e la mancanza d’acqua, ma nel complesso sono stati trattati correttamente.
L’emozione di fare ritorno é immensa, una felicità sconfinata… “Ne siamo venuti fuori…é finita” ha dichiarato il padre della famiglia
” Sono felicissimo di essere di ritorno in Francia, é un grande momento. Poi torneremo ugualmente in Cameroun, un bellissimo paese dove ci troviamo molto bene”….e la famiglia é partita sotto la scorta della polizia, le occhiaie scavate ma con il sorriso sul viso.
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