Giuro che se snobbano questo film agli Oscar, li rovino.
Ho fatto nottata per vedere in anteprima questo film meraviglioso di cui vi parlerò a breve e, appena finito di guardarlo, mi sono messa a scrivere di getto. Ho troppe emozioni addosso per poter fare una recensione seria e dettagliata, perché come la maggior parte dei giovani, quando si mette in mezzo la Disney io perdo il controllo. Il film che sto per recensire è un film del 2013, ancora inedito in Italia, diretto da John Lee Hancock, ed è “Saving Mr. Banks”.
Non so neanche da dove cominciare per spiegare questa meraviglia.
Direi di partire dalla parte più semplice, la trama:
1961 – La scrittrice Pamela L. Travers vola da Londra ad Hollywood per incontrare Walt Disney, interessato ad acquistare i diritti per portare sul grande schermo il best seller della scrittrice pubblicato nel 1934: Mary Poppins. Disney si trova davanti una sessantenne piuttosto rigida e sicura, che però trattiene dentro di se ricordi orribili della sua infanzia in Australia dove, tra i problemi con il padre Goff e l’aiuto della zia Hallie, da bambina scrive un romanzo basato proprio sulla sua vita. Il George Banks della storia altri non è che una figura del padre, figura molto importante nella vita della piccola Pamela. E la zia Hallie, come potrete aver intuito, ricorda molto la più famosa bambinaia. Grazie al grande aiuto di Walt Disney, degli sceneggiatori e compositori, Pamela realizza presto che il produttore ha i suoi buoni motivi personali per voler realizzare quello che diverrà uno dei più grandi film della storia del cinema.
La storia non racconta ciò che ci aspettiamo tutti, e se è successo realmente quello che tutti vedranno nel film, Walt Disney è ancora più BIG di come ce lo siamo sempre aspettati. Questa pellicola non è assolutamente adatta ai bambini, ma adatta ai grandi che hanno vissuto insieme a Mary Poppins (infatti, negli Stati Uniti, il film è stato vietato ai ragazzi di età inferiore ai 13 anni per contenuti forti. Che poi forti non sono, don’t worry), e che finalmente capiranno le reali intenzioni della scrittrice. E’ una storia che va per flashback, che analizza scena per scena ciò che è successo prima e ciò che sta succedendo in quel momento, non trascura niente, non lascia a vuoto niente, ogni battuta è studiata in modo da percepire la storia di Mary Poppins, le frasi, gli sguardi, le movenze, sono tutti campanelli d’allarme che invitano lo spettatore a seguire il filo della storia, rimanendo piacevolmente colpito e anche un po’ intontito da quella magia.
Pamela L. Travers non è una scrittrice per bambini che vive di colori ed allegria, piuttosto una donna stanca e smarrita, abbandonata da una gioventù finita troppo presto, libera solo dalle pagine di quel romanzo, scritto da bambina, che incoraggiava la sua voglia di spensieratezza, resa debole da una corazza di serietà e austerità.
Walt Disney è come la maggior parte di noi bambini se l’è sempre immaginato: E’ uno di noi.
Disney sperimenta, non si pone limiti, lotta per arrivare a un risultato, e lotta veramente.
E’ stato 20 anni, VENTI, dietro a questa donna e ai suoi continui sbalzi d’umore, perché voleva un risultato, voleva rendere reale una fiaba amata da sua figlia, voleva che Mary Poppins entrasse in ogni casa, da ogni bambino, con la sua serietà giocosa e la sua entusiasticità. Questo uomo e questa donna, insieme, hanno creato un film che non solo porta in scena una storia per bambini, ma una storia molto più trascurata, molto più chiusa, che purtroppo si potrà capire solo guardando il film. Mi ha stupita la realtà delle cose, di com’è andata davvero, del dramma che come un soffio di vento accompagna il film senza farsi notare, con leggiadria e senza dar fastidio.
Passiamo alla punta d’oro di questo film: Il Cast.
Ohh, il cast. Prendete Tom Hanks e mettetegli un paio di baffi. Fatto? Perfetto, prendete Tom Hanks e affiancatelo ad Emma Thompson. E’ già magia. Insieme sono adrenalina pura. Lui meravigliosamente bambino, un Walt Disney che purtroppo non posso confermare sia stato così anche nella realtà, ma che è piaciuto, tantissimo. Emma è Emma. Una donna matura, poco socievole, una donna di quei tempi, molto convincente e semplicemente fantastica, che lotta con i demoni del suo passato, lasciando trasparire un po’ di umanità sotto quella corazza. Intorno a loro troviamo Colin Farrell, che è sempre Colin Farrell, in un ruolo importantissimo, ossia il padre di Pamela. Troviamo anche Paul Giamatti, nella parte dell’autista. L’AUTISTA. Paul Giamatti. Solo per farvi capire, che anche l’autista in questa storia è importantissimo, è una figura di spessore, è a tutti gli effetti un co-protagonista. Fenomenale, intraprendente, e fa l’autista. Questo per dire che ogni singolo ruolo è stato studiato in modo perfetto. Nei ruoli dei fratelli Sherman troviamo Jason Schwartzman e B.J. Novak, compositori (GENIALI) della colonna sonora originale del film. Quelli che hanno inventato “basta un poooco di zucchero e la pillolaaa vaaa giùùù”. Ora, non voglio fare la solita criticona rompiballe (anche se è quello che sono, modestamente), ma Jason Schwartzman è nipote di Francis Ford Coppola, nonché cugino di Sofia Coppola e sì, di Nicolas Cage. Non starò qui a raccontarvi tutti i motivi che mi portano ad odiare Nicolas Cage, ma con la famiglia meravigliosa fatta di geni che si ritrova, lui da dove cappero è sbucato fuori? Sto andando Off Topic, lo so, ma con Cage è così. Tutto questo per dire che Schwartzman è meraviglioso, come sempre. La segretaria di Walt Disney chi poteva essere se non Kathy Baker? La zia Hallie è Rachel Griffiths, n’attricetta qualunque, massì. Ogni ruolo è cucito sul suo interprete; ogni battuta, come detto prima, è stata studiata in modo impeccabile; ogni sfumatura è palpabile, è come se fossi tu Pamela, come se avessi tu il vuoto dentro.
Io voglio l’Oscar per tutti, per TUTTI. Anche per la ragazzetta che portava le bottigliette d’acqua agli attori. Anche per l’inserviente. E perché no anche per il regista. Per qualsiasi essere umano che ha lavorato a questo film. John Lee Hancock GRAZIE dal più profondo del cuore.
Vi verrò a controllare tutti, il 20 febbraio non voglio vedere anima viva in giro, vi voglio tutti al cinema a vedere questo capolavoro che finalmente qualcuno si è degnato di creare.
Ho ancora tante cose da dire, ma sarebbero spoiler e gli spoiler non ci piacciono, quelli funzionano solo su chi ci sta sulle balle.
Segnatevelo, 20 febbraio 2014 “Saving Mr. Banks”
Commenti riguardo il post