Arrivo all’UCI Cinemas di Pioltello e mi trovo davanti a un red carpet piccolo, sobrio, ma adorabile.
Lo spettacolo prenotato era per le 19.03 ed io, snobbando il red carpet come una qualsiasi Beyoncé, mi avviavo verso la mia sala.
Ci credete che a presentare il film c’erano proprio loro? George Clooney, Matt Damon, John Goodman, Bill Murray.
Ringraziano tutti noi per essere li in quel momento (Noi? Dovreste ringraziare voi stessi!), raccontano qualche aneddoto, presentano uno dei veri Monuments Men, Harry Ettlinger e ci augurano buona visione. Ero ancora intontita dalla visione di Bill Murray (unico motivo per cui sono andata!), quando si spengono le luci ed inizia il film. Sapete cosa amo di più delle anteprime? L’assenza di pubblicità.
Dalla trama, il film pare una bomba: tratto da una storia vera, racconta le vicende di un plotone dell’Esercito Americano, composto da critici d’arte, che ha il compito di trovare e recuperare ogni opera d’arte rubata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, per poterle riportare negli Stati Uniti d’America e salvarle dalla certa distruzione da parte di Adolf Hitler.
Insomma, con un cast ottimo e una trama interessante, George Clooney sembra, però, un giovane regista inesperto.
Poco ritmo, poca praticità, sceneggiatura troppo leggera per certi avvenimenti storici e realmente accaduti.
Ci lasciamo trascinare dalle battutine (sempre lasciate a Bill Murray) che spiccano anche in momenti poco opportuni, come se Clooney volesse lasciar correre una produzione forse partita con il piede sbagliato, un cast stellare che non sembra convinto di ciò che sta facendo e una sceneggiatura lasciata cadere come se non fosse troppo importante.
E’ interessante, perché ci troviamo nel “backstage” di una guerra rimasta nella storia.
Pensare che realmente degli uomini siano riusciti a girare mezza Europa, durante la seconda guerra mondiale, alla ricerca di dipinti, sculture ed altre opere d’arte di Michelangelo, Rembrandt, Picasso, Leonardo Da Vinci e molti altri, è commovente e d’impatto, in un periodo in cui l’arte e la cultura “valgono più della vita di un uomo”.
A fornire una forte base nel rendere più reale l’ultimo film di George Clooney “The Monuments Men”, è stata una fondazione americana, di base a Dallas, The Monuments Men Foundation for the Preservation of Arts, un’organizzazione, fondata nel 2007, dedicata agli uomini e alle donne che aiutarono a salvare le opere d’arte depredate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Il ruolo di James Granger, recitato da Matt Damon, è ispirato a James Rorimer, diventato poi direttore del MoMA di New York e a cui il museo deve la sua collezione medievale. E’ morto nel 1966. Frank Stokes, interpretato da George Clooney, si basa su George Stout, sovrintendente di arte a Harward. Sarebbe stato lui ad avere avuto l’idea di creare il gruppo poi conosciuto come Monuments Men. Dopo aver frugato l’Europa, andò in Giappone proseguendo nel suo compito. Dopo la guerra è diventato direttore di un museo a Boston dove è rimasto fino al 1970, è morto nel 1978 all’età di 80 anni. Claire Simone, interpretata da Cate Blanchett, era Rose Valland, una studiosa francese d’arte che di nascosto prese nota delle destinazioni delle opere rubate dai nazisti. Durante l’occupazione tedesca di Parigi lavorava al museo Jeu de Paume, usato dai nazisti proprio come base delle loro operazioni. E’ morta nel 1981. Ancora in vita è invece Harry Ettlinger – allora aveva 19 anni – che nel film è Sam Epstein, interpretato da Dimitri Leonidas. Fuggito in quanto ebreo dalla Germania nel 1938 ci tornò nel 1945 con l’esercito Usa. Il suo primo incarico fu quello di interrogare il fotografo personale di Hitler. Dopo la guerra è diventato vice direttore di una società che produce sistemi guida per missili nucleari lanciati da sottomarini.
Due ore per un film piacevole per la trama, che passa in fretta solo se siete realmente interessati alla storia.
Finale perfetto e commovente, che non lascia l’amaro in bocca e da un senso vero a tutto ciò realmente accaduto.
Vi lascio alcune immagini dei veri Monuments Men!
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