Partiamo dal fatto che la prima volta che l’ho visto, pensavo fosse un film erotico.
Her (Lei) è un film del 2013, diretto da Spike Jonze ed interpretato da Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e Scarlett Johansson. Candidato a 5 Oscar 2014.
In un futuro non troppo lontano, la tecnologia prenderà il sopravvento sulla vita quotidiana di ogni essere umano.
Molti macchinari saranno in grado di compiere gesti che normalmente si potevano compiere tranquillamente da soli, e l’uomo diverrà schiavo della tenologia: essa scriverà per noi, comunicherà per noi e svolgerà le mansioni più semplici per noi.
Ma cosa succede se un uomo si innamora del proprio sistema operativo?
E’ la storia di Theodore Twombly, uomo solo e introverso che scrive lettere d’amore per persone che da sole non riescono ad esprimere i propri sentimenti. Infelice per il divorzio con cui si separerà dalla sua compagna di una vita, Catherine, Theodore acquista un sistema operativo parlante che sfrutta l’intelligenza artificiale, progettato per adattarsi ed evolversi.
Le cose si complicano quando “Samantha” inizierà a diventare sempre più importante nella sua vita, abituandolo a una compagnia virtuale sempre presente, e portandolo ad innamorarsi di lei.
L’idea per il film nasce circa 10 anni fa quando Spike Jonze trovò un articolo online che spiegava l’istant messaging con intelligenza artificiale. Dopo aver lasciato perdere per un po’, Jonze tornò ad interessarsi al progetto dopo aver diretto il cortometraggio “I’m Here”, che tratta di tematiche simili. Ci sono voluti 5 mesi per scrivere la bozza della sceneggiatura. L’ispirazione venne anche da Kaufman, quando scrisse “Synecdoche”. Joze ha spiegato così il progetto: “Kaufman mi disse che voleva provare a scrivere tutto quello a cui stava pensando in quel momento, tutte le idee e le sensazioni, e metterli nella sceneggiatura. Fui molto ispirato e provai a farlo in Her. E molti dei sentimenti sulle relazioni o sulla tecnologia spesso sono contraddittori”.
Penso non ci sia stato modo migliore per esprimere la solitudine dell’essere umano da quando esiste la tecnologia.
Negli anni abbiamo imparato a conviverci ed “impigrirci” di fronte ad essa.
In questo film Jonze spiega dove può arrivare la tristezza di un uomo solo, imprigionato nell’abitudine e nelle solite scelte.
Un barlume di speranza arriva con “Samantha“, sensuale voce computerizzata che, oltre a controllare le E-mail e gli appuntamenti del padrone, fa compagnia, è dotata di un’intelligenza che le permette di ascoltare, rispondere e parlare di qualsiasi cosa.
La convinzione nella voce di Samantha arriva soprattutto dalla bravissima (e bellissima) Scarlett Johansson, che in questo film presta solo e unicamente la sua voce, senza mostrarsi mai. E lo fa perfettamente. Non è da tutti riuscire a convincere solo con la voce e, per una sex symbol come Scarlett, abituata a muovere in modo molto sensuale il suo corpo (dote innata nella Johansson, che è sensuale anche mentre lava i piatti), poteva risultare difficile che sembrasse convincente solo usando la sua voce, eppure ce l’ha fatta ed è stata bravissima. Io vi consiglio assolutamente di vedere il film in due versioni, sia in lingua originale che doppiata, anche se il doppiaggio di “Samantha” è stato affidato a Micaela Ramazzotti e Dio solo sa perché. La solita (e molto brava) doppiatrice di Scarlett è in ferie? Va beh, guardatelo in tutte e due le versioni (in italiano semplicemente perché il buon cinema va premiato, sennò ci ritroviamo con “Sole a Catinelle” che fa record su record…).
Passiamo agli attori che “si mostrano”: Joaquin Phoenix è un uomo meraviglioso, sia fisicamente che come attore. Passa da un ruolo all’altro con estrema falicità ed è convincente in ogni veste. Theodore è un uomo disilluso, solo, triste e malinconico, che vive prima un amore perduto, e poi un amore impossibile. Joaquin lo rappresenta alla grande, entra nel personaggio e sconvolge la sua vita,con dei risvolti anche inaspettati. Troviamo poi Amy Adams che io amo alla follia, qualunque ruolo, qualunque battuta, io la trovo meravigliosa. Ha un ruolo molto importante e come al solito è bravissima. Null’altro da dire. E’ perfetta.Olivia Wilde io non l’ho mai inquadrata, ma non posso certo negare la sua bravura. Qui forse poco espressa perché il suo personaggio è marginale. Troviamo poi Rooney Mara nel ruolo di Catherine, ma non lo so.. un po’ inutile, sinceramente.
(E c’è anche Chris Pratt!…. Che probabilmente piace solo a me, amen. Esilarante, anche se questi non sono i ruoli per lui.)
Finale sorprendente e apparentemente previsto, ma arrivate fino alla fine prima di parlare!
Alcuni alludono a un finale aperto, ma non penso sia assolutamente così.
In conclusione? Da vedere. Ve lo consiglio vivamente. Non è un mattone e scivola via benissimo.
(Non fatevi ingannare dall’inizio, ci sono rimasta un po’ male anche io!)
In tutti i cinema italiani dal 13 marzo 2014!
Nomination Oscar 2014:
Miglior film a Megan Ellison, Spike Jonze e Vincent Landay
Miglior sceneggiatura originale a Spike Jonze
Miglior scenografia a K.K. Barrett e Gene Serdena
Miglior colonna sonora a William Butler e Owen Pallett
Miglior canzone (The Moon Song) a Karen O e Spike Jonze
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