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Ispirato ad una storia vera che ha sconvolto (e sconvolge tutt’ora) un’intera nazione, il regista Atom Egoyan rivive attraverso una telecamera uno dei processi più macabri e complessi degli ultimi 20 anni.
Il 5 maggio 1993, nella piccola cittadina di West Memphis, Arkansas, 3 bambini di otto anni scompaiono improvvisamente, e vengono trovati qualche giorno dopo privi di vita, legati dai polsi alle caviglie con i lacci delle loro scarpe e picchiati selvaggiamente. Si comincia ad ipotizzare che gli omicidi siano riconducibili ad un rito satanico, a causa della natura violenta e sessuale delle morti. Un mese più tardi, i tre adolescenti Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr. (i famosi “Tre di Memphis”), vengono arrestati e processati nonostante l’assenza di prove.
Allora, partiamo con il fatto che questo film lo aspetto da dicembre, più o meno. Sarebbe dovuto uscire ad aprile, non so bene perché sia stato posticipato ma, quando ho scoperto che sarebbe uscito durante la festa del cinema, la vita ha cominciato a sorridere. Non lo aspettavo tanto per la storia in sé, nemmeno per il regista e tanto meno per Dane DeHaan, quanto per Colin Firth, che è il mio attore preferito.
Però sono rimasta piacevolmente sorpresa da tutta la storia. Non che non ami il genere, eh, anzi.. Però si tratta sempre di un genere a mio parere “delicato”, se non sai argomentarlo bene e montare le scene giuste, può apparire noioso e monotono. Atom Egoyan (Chloe – Seduzione ed Inganno) è riuscito a tirare fuori un film fatto bene, con delle scene qualche volta un po’ pesanti ma facilmente guardabili (e se ce l’ho fatta io fidatevi..) e con Colin Firth e Reese Whiterspoon, rispettivamente nei ruoli dell’investigatore Ron Lax e di Pam Hobbs, madre di uno dei bambini uccisi, che sono una garanzia nel mondo del cinema.
Come dicevo prima, troviamo anche Dane DeHaan che nell’ultimo anno (buon per lui, eh) è ovunque e che però in questo film è già più bravo che negli altri film dove l’ho visto (è ancora al cinema con The Amazing Spider – Man 2 nei panni di Green Goblin). Cast, tra emergente e non, scelto bene. Le scene montate vi sembreranno un po’ strane, ma vi ricordo che è montato come se fossimo nel 1993 e ricorda molto un documentario, si tratta di investigazioni ed interrogazioni per tutta la durata del film.
Purtroppo, essendo un film ispirato ad una storia vera, non posso certo dirvi come ho trovato la trama: il film rispecchia ciò che è successo in realtà, non si limita a raccontare, ma argomenta e fa vedere la realtà dei fatti per com’è successa, non limita le scene e non nasconde nulla agli occhi dello spettatore. Il film è basato sul racconto di Mara Leveritt nel libro Devil’s Knot: The True Story of the West Memphis Three. Sulla stessa vicenda è stato tratto anche il documentario “West of Memphis”, prodotto da Peter Jackson e Fran Walsh e diretto da Amy Berg. Nel film è stata presentata una dichiarazione da parte dei tre testimoni che, per la prima volta, appoggiano con sicurezza le accuse verso un uomo di nome Terry Hobbs. Hobbs altro non era che il patrigno di una delle tre piccole vittime, ed è stato a lungo collegato al caso (inchiodato da presunte prove del DNA). Addirittura è emerso che la sua ex moglie (ovvero Pam Hobbs, madre di una delle vittime) chiede la riapertura del caso da anni. I tre giovani sono stati scarcerati dopo quasi 20 anni di carcere.
Devil’s Knot – Fino a prova contraria vi lascerà senza fiato, un racconto senza mezzi termini di una storia che, purtroppo, tiene ancora lo Stato col fiato sospeso, e su un caso che non si è ancora risolto.
Vi consiglio di andarvi a leggere tutta la storia dei Tre di Memphis alla fine della visione del film, riuscirà a darvi un finale che forse, nella pellicola, vi lascerà un po’ delusi.
Cast 9/10
Sceneggiatura 7/10
Regia 7/10
Montaggio 7/10
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