Neonato di 4 giorni rapito in una maternità di Marsiglia e ritrovato sano e salvo nel giro di 12 ore. La rapitrice è in stato di detenzione.
Il piano “Alerte Enlèvement” Allarme Rapimento è risuonato dalle prime ore della mattina di martedì 28 agosto.
Radio locali e nazionali, cartelloni luminosi che incitavano a sintonizzarsi sulla frequenza radio 107.7 di info autostrada e questo avviso che balzava agli occhi, impossibile non vederlo, che annunciava l’allerta rapimento.
Rapimento di un neonato di quattro giorni, un maschietto, Zacharia, scomparso lunedì sera da una camera dell’ospedale St Joseph di Marsiglia tra le 22 e mezzanotte.
Il bebè che dormiva in camera con la mamma era ben accanto a lei alle 22 quando la donna si è addormentata, ma a mezzanotte quando un’infermiera è entrata per istallare una nuova paziente in camera, non c’era più traccia del neonato nella culla.
Le videocamere dell’ospedale hanno rivelato la presenza di una donna presumibilmente di 25/30 anni con un neo o una macchia su una guancia che si aggirava nei corridoi con un bambino in braccio avvolto in una copertina rosa all’incirca verso le 22e 30.
Martedì mattina è scattato il piano “Alerte Enlèvement” un dispositivo di allerta massiva e immediato, che esiste in Francia dal 2006 e dalla data della sua creazione è stato innescato fin ad ora 11 volte e ogni volta con successo.
L’ospedale Saint Joseph di Marsiglia, struttura privata a scopo non lucrativo e prima maternità della regione PACA (Provence Cote d’Azur) con più di 4000 nascite all’anno, si è invece trovata confrontata per la prima volta a un rapimento.
Le informazioni radio intanto annunciavano che nella serata di lunedì nel reparto di maternità di un altro ospedale di Marsiglia, una giovane donna, che si era presentata nella camera di pazienti, spacciandosi per apprendista infermiera, aveva proposto alle neo-madri di guardare i loro neonati durante la notte.
La vicenda si é risolta nella mattinata quando la polizia ha ricevuto una telefonata da una coppia che allertata dalla notizia del rapimento ha annunciato che la loro figlia si trovava a casa loro con un neonato.
All’arrivo della polizia la ragazza che teneva stretto il bambino ha riconosciuto i fatti, ma senza ribellione, né violenza lo ha ceduto, rimanendo poi in uno stato di prostrazione.
I genitori a questo punto hanno spiegato che la ragazza, che era in cura da uno psichiatra, da un certo tempo poneva problemi comportamentali con fughe, instabilità sul lavoro, continui cambiamenti e problemi di salute.
Scomparsa durante l’estate per raggiungere un compagno in Corsica si era rifatta viva annunciando una gravidanza di quattro mesi.
Nuovo silenzio per tutto il mese d’agosto fino a lunedì sera quando si rifà viva con i genitori che vanno poi a recuperarla insieme al bebè verso le 23 non lontano dall’ospedale.
La ragazza che ora rischia fino a 30 anni di prigione per rapimento e sequestro di minore dovrà essere esaminata da uno psichiatra per determinare se può essere mantenuta in detenzione.
Il bebè ha intanto ritrovato la sua mamma e dovrebbero insieme lasciare l’ospedale nei prossimi giorni.
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