Provvedimento di semplificazione: prestigio tecnico o legge scandalo?
Il nostro punto di Vista.
Proprio vero quando si dice “nuova amministrazione , nuova aria”.Il neonato governo Monti si fa strada nell’ Italia con l’acqua alla gola per la crisi.Si profilano misure drastiche di trasparenza e rigore.Misure di ridimensionamento e di ” snellimento ”
E già partono le riforme della semplificazione telematica che interesseranno , de facto , il pagamento online , la prenotazione degli esami universitari , la riduzione della burocrazia per alcuni settori amministrativi , con l’introduzione del criterio ” zero burocracy areas” , oltre ad una serie di agevolazioni per gli appalti pubblici e per la loro assegnazione.
Un punto di particolare importanza lo si trova cercando tra le nuove proposte riguardo al valore effettivo del voto di laurea. Ad una prima analisi, sembra che i “tecnici” vogliano spogliar il voto della sua importanza ai fini di una sua eventuale considerazione in un curriculum lavorativo.In questo ,modo recita il decreto si intende “valutare le reali capacità del candidato durante il percorso a prescindere dal suo curriculum”.Proposta senza dubbio votata a considerare la meritocrazia al primo posto , al di là del mero punteggio di esami che , pur se importanti, da soli non sono bastevoli per giudicare un neo laureato in base alle sue competenze pratiche.Ma se da un lato il Governo continua il suo operato sul solco di quanto già aveva fatto ( o promesso di fare ) l’amministrazione precedente , il contenuto del decreto non sfugge a molte perplessità
Il bisogno , di certo molto importante , di equiparare l’ organizzazione e , soprattutto, le modalità di Laurea italiane con quelle dell’Eurozona ha reso la questione della laurea ,ed il suo dibattimento, piuttosto urgente.
Se è vero che il voto di laurea non costituirà più argomento di vitale importanza ai fini dell’assunzione , dall’altra parte il decreto prevede anche una scala gerarchica delle università , cosi da costruire dei ranghi di Laurea via via più importanti man mano che l’Univeristà dove la si sia conseguita sia prestigiosa.
Il conto è presto fatto , per salvaguardare l’apparato esteriore dell’Equiparazione si crea , per contrappasso , un divario interno ancora più grande : lo scorso Governo parlava di Baroni dell’Università .Con questo , fa capolino l’idea che ora potranno essere solo i Baroni ( quelli veri e danarosi) ad assicurare ai proprio figlio un futuro in un ‘università importante.
La questione appare tuttora aperta; essa verrà decisa attraverso un’ulteriore consulta più attenta , in vista , magari, di una più ambia delibera referendaria.
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