Primavera 2012, le rondini viaggiano di meno, percorrono meno km! E sapete perché?
Il freddo che ha investito nei primi mesi del 2012 l’Europa ha rallentato i migratori. In compenso le rondini stanno progressivamente accorciando i loro viaggi per arrivare prima. Come? Scegliendo sempre di passare l’inverno nell’Africa sub-sahariana, ma in località più a Nord rispetto a quelle originarie.
A fare il punto è Fernando Spina, dirigente di ricerca dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), alla vigilia dell’avvio ufficiale della primavera.
Per quanto riguarda quest’anno ”la percezione, spiega Spina, è che l’ondata di gelo abbia rallentato i movimenti dei migratori, già cominciati”. Secondo il dirigente di ricerca dell’Ispra ”questo evidenzia la grande sensibilita’ di questi animali rispetto al clima e come siano influenzati da macro-eventi, ma anche da fenomeni su scala più ridotta, come l’ondata di freddo dei primi mesi nel Mediterraneo”.
”Si spera, ha aggiunto Spina, che le condizioni ambientali migliorino rapidamente, perche’ e’ importante che gli uccelli che arrivano dall’Africa trovino risorse alimentari adeguate, per recuperare e compensare lo sforzo energetico sostenuto per attraversare il Sahara e poi il Mediterraneo, ed arrivare quindi nelle aree di nidificazione del Nord Europa”. La primavera del 2012 segnerà i 25 anni del progetto ”Piccole isole” dell’Ispra, che grazie ad una rete di rilevamento, composta da volontari sparsi nel Mediterraneo centro occidentale, consente lo studio e il monitoraggio dei problemi di conservazione che caratterizzano la migrazione dall’Africa verso l’Europa.
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“Come centro di inanellamento Ispra per l’Italia, spiega Spina, abbiamo coordinato il progetto Rondine nell’ambito della rete Euring, l’organismo scientifico che coordina tutti i centri nazionali di inanellamento europei”, che ‘marcano’ gli uccelli migratori. Questo studio di un campione vastissimo di migliaia di dati, in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano (Nicola Saino, Roberto Ambrosini e Diego Rubolini) è stato pubblicato su ‘Climate Research’ e mostra quanto la rondine stia cercando di rispondere il più rapidamente possibile agli effetti che derivano dai cambiamenti climatici globali.
“Il problema alle nostre latitudini, dice l’esperto, è una primavera sempre più precoce. Le rondini sono fedelissime al sito di nidificazione ed alle colonie e quindi cercano di arrivare prima accorciando la distanza di migrazione. Quelle nord-europee in genere svernano in Sud Africa, mentre le italiane passano l’inverno in Africa centrale”. Grazie al progetto Rondine di Euring “abbiamo analizzato i dati delle segnalazioni in Africa di rondini marcate in Europa, che ormai svernano sempre più a Nord, frequentando zone meno umide”.
Questo secondo Spina “rappresenta un problema potenzialmente rilevante per questi animali che si nutrono di insetti, più abbondanti in climi umidi, e che si confrontano anche con la progessiva estensione del Sahara verso Sud”.
(Via/ANSA)
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