Il Parlamento di Cipro ha detto NO al prelievo forzoso dai conti bancari dei propri concittadini. Cipro troverà un altro modo dunque per dare le garanzie necessarie all’Unione Europea per il Piano di salvataggio da 10 miliardi di euro senza il quale l’isola rischia il default.
Cipro dice no al prelievo forzoso, reazioni colorite sul webParlamento di Cipro dice NO al prelievo forzoso
Il Parlamento di Cipro, composto da 56 parlamentari (un solo assente), ha bocciato lì’ipotesi di prelievo forzoso con 36 voti contrari e 19 astensioni. Nessuno evidentemente se l’è sentita di avallare una delle misure più impopolari possibili.
“La mossa non può che essere una: NO al ricatto!” ha detto il presidente dell’Assemblea prima del voto e persino il premier Nicos Anastasiades ha annunciato il proprio voto di astensione.
La reazione al grande rifiuto del parlamento di Cipro al prelievo forzoso dai conti dei propri correntisti ha prodotto un autentico terremoto sui mercati internazionali, con effetti negativi sugli indici di Borsa di tutta Europa e sullo spread.
Madrid perde il 2,36%. Poco meglio la Borsa di Milano che lascia sul terreno l’1,59%. In perdita anche Parigi (-1,39%) e Francoforte (-1,03%).
Nei cambi valutari Euro in sofferenza contro il Dollaro USA. Oggi per acquistare un euro servono 1,2856 dollari.
In crescita lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi, salito a quota 335 con rendimenti del 4,07% sul decennale. Male anche lo spread tra i Bonos spagnoli e i Bund, salito a 366 punti base con rendimenti al 5,02%.
Cipro ora spera in un aiuto dalla Russia. Molti “nuovi ricchi” dell’ex paese sovietico hanno infatti portato nell’isola parti consistenti delle proprie ricchezze, non sempre di provenienza del tutto trasparente. Negli ultimi anni infatti si è sviluppata nell’isola di Cipro una forte economia fondata sulla finanza.
Secondo le stime di Forbes sui 170 miliardi di asset e i 70 miliardi di depositi custoditi dalle banche cipriote ben 19 miliardi provengono da aziende russe, 12 da banche russe e una cifra tra gli 8 e i 35 miliardi sarebbe detenuta da investitori privati russi.
Non è dunque un caso che Vladimir Putin si sia scagliato con veemenza contro l’ipotesi di prelievo forzoso sui conti ciprioti bollandola come “tassa sui russi”.
Il prelievo forzoso tuttavia colpirebbe tutti, anche i piccoli risparmiatori, sebbene con un estremo tentativo di mediazione il premier Anastasiades aveva proposto l’esenzione per chi avesse meno di 20.000 euro nel proprio conto.
Cipro ha detto dunque NO al prelievo forzoso, evitando di fornire ad altri paesi un pericolosissimo precedente.
La reazione dei mercati, con le cadute di indici di borse, valutari e la crescita dello spread aumenta ulteriormente il dubbio, per usare un eufemismo, che ben poco di veramente “umano” possa esserci nei meccanismi finanziari su cui sembra fondarsi l’attuale sistema economico internazionale
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