Porta a scuola i tuoi sogni, sdegno in rete per lo spot del Ministero per l’Istruzione Pubblica, girato in una scuola privata a Milano. Spot
Porta a scuola i tuoi sogni, lo spot del Ministro dell’Istruzione a favore della scuola pubblica è, in realtà, un “falso clamoroso”. Difatti,è stato girato all’interno di un istituto privato a Milano: la Deutsche Schule Mailand.
E’ polemica in rete da parte dell’opinione pubblica e soprattutto degli studenti che hanno scoperto che il tanto accattivante spot del Ministero, Porta a scuola i tuoi sogni, di cui ne è testimonial il cantautore e professore, Roberto Vecchioni, in realtà ,non rispecchia affatto, sia neri luoghi che nei personaggi un fatto reale della scuola pubblica.
Porta a scuola i tuoi sogni, dura un minuto, e tutto è “falso”! Proprio così, su YouTube a proposito dei buoni propositi dello spot, citati come già presenti nella Scuola Pubblica dalla voce di Roberto Vecchioni, quali Ebooks, iPad, che compaiono nel filmato, e le lavagne elettroniche e digitali, gli utenti della rete si stanno scatenando, ecco sotto alcuni esempi:
“MaiaGlor”:
”Lavagne elettroniche? Ebooks? Ma chi li ha visti mai dentro una scuola”,
“calabbrese”:
”Fare uno spot sull’istruzione pubblica italiana con una scuola privata tedesca è come cercare di convincere i bambini africani che il cibo fa schifo, mostrandogli i corpi grassi degli americani..”.
[ad#Silvio]
Martin Rance su Twitter:
”Ai miei tempi a scuola c’era il gesso, ora lo portano gli insegnanti da casa”.
Porta a scuola i tuoi sogni, e l’indignazione dilaga anche su Twitter che con #portaascuolaituoisogni, si da batagli tra i favorevoli ed i contrari allo spot del Ministero.
Ma Porta a scuola i tuoi sogni, è anche una delusione per gli ammiratori del cantautore e professore Roberto Vecchioni, testimonial dello spot, che scrivono:
”Ma come può prestare la voce a questo spot per la scuola pubblica, quando lo stato sta smantellando la scuola e tutto il sociale, tanto vale dire apertamente che è uno spot per una scuola privata, sarebbe stato più coerente”.
A proposito degli Ebooks e degli iPad, intervengono, presi in causa, anche degli studenti della Deutsche Schule Mailand:
”Pur essendo una scuola privata di sicuro non abbiamo 20 iPad nelle aule di fisica e nemmeno dei Mac nelle aule di biologia, e’ gia’ tanto se abbiamo un proiettore per aula. E in classe scriviamo alla lavagna con i gessetti”.
Commenti riguardo il post