Ponte sullo Stretto, il CdM che ha deciso di prorogare i termini di 2 anni.1 mese fa Clini aveva dichiarato che non si sarebbe fatto! Misteri
Ponte di Messina un’opera, a dir poco dai costi esorbitanti e dalla sicurezza “relativa”. si perché il Ponte sullo Stretto è un’ opera i cui “diritti” di costruzione sono già stati assegnati fin dal 2010 con una penale forse più cara delle spese di realizzazione!
Il Ponte sullo Stretto di Messina, lo sappiamo è un grossissimo business, il classico business tutto italiano dove il guadagno spessissimo giustifica tutto. La cosa più strana, a cui non trovo riferimento sulla stampa Ufficiale, la quale solo un mese fa aveva pubblicato l’intento di bloccare l’avvio della colossale impresa, è che quasi nessuno fa riferimento a quanto, il tutto, sia in contrapposizione con le dichiarazioni del 1 ottobre 2012 quando il ministro Clini, attraverso il portavoce Giliberto, aveva chiarito:
“non si farà, il governo lavora per bloccare il tutto”.
Frase “sibillina” che solo oggi si completa con l’ultima dichiarazione del Consiglio dei Ministri, e di cui lascio a voi l’interpretazione.
Leggiamo oggi su fonti Ufficiali, in merito alla fattibilità del ponte sullo Stretto, che il Consiglio dei Ministri ha deciso di:
”Prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilita’ tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità”.
In un comunicato stampa diffuso al termine della riunione del Consiglio dei Ministri oggi si legge:
”Il Consiglio dei Ministri ha deciso di prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità”.
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”Tale decisione è’ motivata dalla necessità di contenimento della spesa pubblica, vista anche la sfavorevole congiuntura economica internazionale, ed è in linea con la proposta della Commissione europea dell’ottobre 2011 di non includere più questo progetto nelle linee strategiche sui corridoi trans-europei. Solo tali opere, infatti, possono godere del co-finanziamento comunitario”.
“ Qualora in questo periodo di tempo non si giungesse a una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile, scatterà la revoca ex lege dell’efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il contraente generale, con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al 10%”.
In sintesi, tra le righe mi pare di leggere che, il Consiglio dei Ministri comunica che mette in dubbio l’utilità e la fattibilità del ponte sullo Stretto di Messina, ma poiché il tutto ai tempi era stato “vincolato” da un “contratto capestro”, occorre, anche per abbandonare la realizzazione dell’opera, cercare di svincolarsi dai precedenti accordi trovando delle motivazioni si burocratiche ma reali, cosa spiegata nell’ultima parte della comunicazione ufficiale, corsivata qui sopra.
Per chi volesse rivedere l’articolo precedente a cui faccio riferimento:
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