Ponte sullo stretto di Messina, Clini, attraverso il portavoce Giliberto, ha chiarito: non si farà, il governo lavora per bloccare il tutto
Ponte sullo stretto di Messina, un’opera a dir poco faraonica, pare finalmente sia arrivata alla sua, da molti auspicata, conclusione.
Si perché il governo Monti, visto le acque in cui navighiamo burrascose e piene di debiti, ha scelto la via più giusta. Jacopo Giliberto, portavoce del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ha chiarito quindi le intenzioni del governo:
“Non c’è alcuna intenzione di riaprire il discorso sul ponte sullo stretto di Messina, portavoce del ministro Clini – al contrario, il governo vuole chiudere il prima possibile le procedure aperte anni fa dai precedenti governi, e per farlo deve seguire l’iter di legge”
il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, analizzando le spese che avremmo dovuto sostenere per realizzare il ponte sullo stretto di Messina ha constatato che:
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“Con gli stanziamenti previsti per il Ponte, si potrebbero realizzare 90 km di metropolitana o 621 Km di rete tranviaria, acquistare 3.273 tram e 23.000 autobus ecologici”.
L’opera faraonica del ponte sullo stretto era stata fortemente voluta da Silvio Berlusconi, a proposito della quale La Repubblica scriveva in data 30 settembre 2010:
“Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto di Messina”. Nel giorno della fiducia alla Camera, il premier Berlusconi rilancia l’idea del ponte. Il progetto, che la società “Stretto di Messina” ha affidato al general contractor Eurolink, avrà un costo di 65 milioni di euro”.
“Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo che i governi della sinistra avevano liquidato in cinque minuti”.
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