“Accuse infamanti”. Così giudica il presidente del Senato e possibile futuro premier Pietro Grasso le ricostruzioni del giornalista Marco Travaglio sull’ascesa dell’esponente PD sulla nomina a Procuratore Nazionale Antimafia ottenuta a suo tempo, come più volte sostenuto dal vicedirettore del Fatto Quotidiano, grazie a tre leggi varate dal Governo Berlusconi per eliminare dalla competizione l’unico avversario possibile per Grasso, ovvero Giancarlo Caselli.
Pietro Grasso ha telefonato in diretta durante la trasmissione Servizio Pubblico (qui il video dell’intervento di Grasso) sfidando apertamente Marco Travaglio ad un confronto televisivo, carte alla mano, per dimostrare come stanno veramente le cose.
Un’idea che, ovviamente, ha fatto subito molto piacere a Michele Santoro (una puntata del genere potrebbe essere un trionfo di auditel), ma Pietro Grasso ha subito obiettato che non può aspettare una settimana, ovvero la prossima puntata del programma, ma vuole chiarire tutto prima possibile.
Prima possibile, ma non subito. Pietro Grasso riferisce infatti di essere reduce da una sfiancante giornata di votazioni in Senato, per l’elezione dei vicepresidenti e dei questori, che vanno così a completare l’Ufficio di Presidenza del Senato. Ufficio di Presidenza dal quale nelle prossime 24 ore potrebbe tuttavia venire a mancare proprio il presidente Pietro Grasso che, secondo voci sempre più insistenti, sarebbe l’uomo incaricato da Giorgio Napolitano di formare (o almeno provarci) il prossimo Governo.
Marco Travaglio offre, come terreno di sfida, una web-tv: quella del Fatto Quotidiano. Vedremo se domani, a mente fredda, Pietro Grasso accetterà tale terreno di sfida…sempre che nel frattempo non arrivi la chiamata dal Quirinale per ben altri impegni e ben altre sfide.
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