Piermario Morosini era una giovane promessa del calcio italiano, uno dei tanti ragazzi passati per le formazioni giovanili di Atalanta e Udinese, squadre sempre molto attente a valorizzare giovani talenti, che stava cercando a Livorno, in serie B, quel lancio definitivo nel grande calcio.
Piermario Morosini con la maglia della Nazionale Italiana Under 21Piermario Morosini, una storia troppo triste, troppo breve
Aveva solo 26 anni e già una difficilissima vita familiare alle spalle, quando esattamente un anno fa, il 14 aprile 2012, nel corso della partita Pescara-Livorno, Piermario Morosini si è accasciato a terra e muore stroncato da una improvvisa crisi cardiaca causata da una rarissima malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena.
La morte di Piermario Morosini ha letteralmente sconvolto il mondo dello sport, già sotto shock per la morte del pallavolista Vigor Bovolenta, scomparso solo pochi giorni prima.
Piermario Morosini era nato a Bergamo il 5 luglio 1986. L’adolescenza è segnata tristemente dalla perdita della madre, quando Piermario aveva solo 15 anni, seguita due anni dopo da quella del padre. Nel 2004 il fratello minore, disabile, si suicida lasciando Piermario solo con la sorella, anch’essa disabile.
I lutti costellano dunque l’adolescenza di Morosini che in quegli stessi anni trova nel calcio le soddisfazioni più grandi. Compie tutta la trafila delle giovanili nell’Atalanta, la squadra della propria città, da sempre fucina di talenti.
Nel 2005 passa all’Udinese, club che lo fa debuttare nel grande calcio. Esordisce in serie A il 23 ottobre 2005, a soli 19 anni, lanciato dal mister Serse Cosmi nella mischia di un Udinese-Inter. In quella prima stagione in serie A Morosini colleziona 5 presenze, oltre ad altre 3 in Coppa Italia ed una in Coppa UEFA, nel quarto di finale contro i bulgari del Levsky Sofia.
Morosini, che resterà comunque sempre legato all’Udinese, viene tuttavia ritenuto ancora troppo giovane e inizia un lungo giro di prestiti per tutta Italia, soprattutto in serie B.
Si inizia da Bologna nel 2006/2007. Morosini gioca solo 16 partite e a fine stagione torna ad Udine, senza troppi rimpianti.
Morosini passa poi due stagioni molto positive a Vicenza, collezionando 66 presenze e segnando anche un gol. Le prestazioni con la formazione veneta gli valgono la convocazione del CT Pierluigi Casiraghi nella Nazionale Under 21 con cui disputa l’Europeo in Svezia nel 2009, conquistando il terzo posto. Piermario Morosini gioca al fianco di futuri big della Nazionale maggiore come Claudio Marchisio e Mario Balotelli.
Dopo altre due stagioni piuttosto incolori con le maglie di Padova e Reggina, l’approdo a Livorno. La maturità dei 26 anni rappresenta per Piermario forse l’ultima chance per tentare la definitiva consacrazione e il ritorno tra i grandi in Serie A. Tutto si ferma però bruscamente, decisamente troppo presto.
La morte di Morosini, oltre a sconvolgere il mondo sportivo e non solo, ha provocato anche feroci polemiche sulla inadeguatezza dei soccorsi. Dopo mesi di accertamenti, il 10 settembre 2012 il sostituto procuratore Valentina D’Agostino ha aperto un’indagine a carico dei medici sociali di Pescara e Livorno, nonché del medico locale del 118 per il mancato uso del defibrillatore, espressamente previsto in questi casi. L’indagine, ancora in corso, dovrà stabilire se l’uso del defibrillatore avesse potuto salvare la vita del giovane e sfortunatissimo centrocampista del Livorno.
i drammatici e purtroppo inutili soccorsi a Piermario MorosiniNel turno di oggi di tutti i campionati calcistici italiani, Piermario Morosini verrà ricordato con un minuto di silenzio. Intanto proprio ieri, nella 36° giornata del campionato di serie B, il Livorno ha espugnato Varese con un netto 3-1, sorpassando il Verona e conquistando il secondo posto solitario a 4 lunghezze dal fortissimo Sassuolo. Vittoria dedicata tutta a Piermario Morosini, ovviamente.
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