Partito Socialista conquista da solo la maggioranza dei seggi all’Assemblea nazionale ma senza Segolene .
Partito Socialista maggioritario in Francia, ma Segolene è esclusa dall’assemblea nazionale.
Il Partito Socialista da solo ottiene più dei 289 seggi, il numero dei seggi necessari per ottenere la maggioranza.
Il Partito Socialista stravince le elezioni legislative francesi ma per Segolene è l’ addio – Adieu La Rochelle e soprattutto Adieu Assemblée Nationale
Se anche non è un addio alla politica, è comunque un addio ai sogni di Segolene Royal che mirava alla presidenza dell’Assemblea nazionale.
In un’intervista al quotidiano spagnolo “El Pais” prima che i risultati delle urne le togliessero l’ultima spes, Madame Royal che iniziava a dubitare fortemente di una sua possibile elezione a deputata alla Rochelle (conditio-sine-qua-non per poter accedere all’Assemblea Nazionale), metteva le mani avanti e spiegava come la sua disfatta fosse da attribuire al machismo al vecchio “apparatchiks”di destra come di sinistra che non voleva donne presiedere l’Assemblea.
Secondo Madame Royal infatti il vecchio apparato socialista di Philippe Marchand (ex capo fila del partito socialista in Charantes Maritime e sostenitore dello sfidante di Segolene), e di Lionel Josepin (ex primo ministro del partito socialista e responsabile delle rovinose elezioni presidenziali del 2002, in cui il PS non passò neppure la sbarra del 1 turno e al ballottaggio finale si ritrovarono infatti Chirac dell’UMP e Le Pen del Front National) e quello di destra di Jean Pierre Raffarin che non aveva potuto diventare presidente del Senato non potevano tollerare la sua presenza in tale posizione. Sempre gli stessi-continua Segolene- che non hanno potuto sopportare che lei fosse candidata alle elezioni presidenziali.
A risultati ottenuti, quando la sua sconfitta è risultata totale e senza appello, 37% contro il 63% del candidato dissidente, Madame Royal ha sottolineato che si trattava di una vittoria del tradimento politico perché l’elezione del suo avversario, ma compagno di partito, Olivier Falorni é stata realizzata con i voti della destra.
Il neo eletto Falorni, dal canto suo ha affermato come sia necessario ritrovare la dignità nel dibattito pubblico. “C’è stato un voto che va rispettato”, pur comprendendo la delusione di Segolene, Falorni ritiene che utilizzare il termine “tradimento” equivalga a sporcare il consenso dei suoi elettori.
Ma intanto da Rue Solferino Martine Aubry nega a Falorni i ranghi e i banchi del partito socialista all’assemblea nazionale, perché eletto con i voti della destra e dell’estrema destra, e perché secondo, dietro a Madame Royal, non si è desistito.
Chissà se Madame Royal arriverà comunque a mettersi un po’ in discussione?
Sicuramente ha avuto ora come nel 2007 una parte dei suoi compagni del partito socialista che non l’hanno sostenuta, affetti da machismo o anti-segolenismo più che da antifemminismo, ma non so se ci si possa limitare alla sua analisi dei fatti e al conseguente commento che madame Royal sempre nell’intervista a El Pais aveva rilasciato, affermando che il suo errore era stato di dire che mirava alla posizione di presidente dell’Assemblea nazionale e non di essersi presentata alla Rochelle.
« Mon erreur a été de dire que je visais cette fonction, pas de m’être présentée à La Rochelle »
Eppure in un partito come è il caso del partito socialista che riconosce alla base, ai militanti la scelta dei candidati, come ammettere che lei fosse imposta da Parigi senza il consenso appunto dei militanti?
Una legge e tante interpretazioni.
Imposizioni del partito, imposizioni reali !
Un po’ di sana autocritica non farebbe male !
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