Dopo le Parlamentarie del MoVimento 5 Stelle, svoltesi ad inizio dicembre, anche il Partito Democratico ha deciso di organizzare una consultazione analoga a fine mese. Analoga, ma con grosse differenze.
Beppe Grillo, sul suo blog, non usa mezzi termini e bolla l’iniziativa PD come “Buffonarie”, rilevando il fatto determinante che in realtà gli elettori del partito di Bersani potranno scegliere solo alcuni parlamentari e nemmeno quelli di punta. A differenza delle Parlamentarie del M5S infatti, quelle del PD prevedono una serie di deroghe e un potere di scelta dei candidati su cui, comunque, l’ultima voce è quella del capo politico Pier Luigi Bersani.
Alle Parlamentarie PD potranno votare gli iscritti entro il 31 dicembre 2011 (in quelle del M5S votavano gli iscritti entro il 30 settembre 2012) oltre a coloro che hanno votato alle primarie per la scelta del candidato premier (figura che in realtà non esiste, essendo l’Italia una repubblica parlamentare…).
Il candidato premier non esiste, la legge prevede il capo politico
(Legge 21 dicembre 2005, n. 270 “Porcellum” articolo 2)
Bersani avrà a disposizione un 10% di listino bloccato e potrà scegliere da solo i capilista. In tutto si tratterebbe di circa 120 parlamentari, il che limiterebbe il voto popolare, sostanzialmente, alla scelta dei “riempilista”.
Chi si può candidare? Alle Parlamentarie del M5S potevano partecipare gli iscritti che avessero già manifestato la propria adesione al MoVimento candidandosi (senza essere eletti per oltre un mandato) alle elezioni locali, purché poi non si fossero iscritti a partiti o avessero avuto problemi giudiziari.
Alle Parlamentarie del PD invece gli aspiranti candidati dovranno raccogliere firme pari ad almeno il 5% degli iscritti della propria Provincia (i parlamentari uscenti non dovranno però raccogliere nessuna firma).
Nel M5S esiste inoltre il limite tassativo dei due mandati, ancorché interrotti prima del termine. Il rispetto di tale limite è stato tra l’altro, direttamente o indirettamente, alla base delle recenti espulsioni di Favia, Salsi e Biolé. Nessuna deroga per la partecipazione alle Parlamentarie.
Nel PD il limite è di 15 anni (tre mandati interi), con la possibilità di chiedere la candidatura in deroga. In dieci hanno chiesto di avvalersi di tale possibilità e saranno dunque candidati alle Parlamentarie PD: Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Cesare Marini, Franco Marini, Giorgio Merlo, Giuseppe Lumia, Mauro Agostini, Maria Pia Garavaglia, Beppe Fioroni, Gianclaudio Bressa. Anche il PD, in quanto a espulsioni non scherza…
Tutti gli espulsi dal PD
Presenza femminile. Alle Parlamentarie M5S, pur senza imposizione di “quote rosa” il 55% dei candidati capilista saranno donne. Alle “Regionalie” per le elezioni in Lombardia le donne capolista a 5 Stelle saranno addirittura il 66%. Alle Parlamentarie PD gli elettori potranno esprimere due preferenze, obbligatoriamente un uomo e una donna, al fine di avere almeno il 33% di donne eleggibili.
Costo: alle Parlamentarie del PD si pagheranno ancora una volta 2 euro, come alle primarie. Le Parlamentarie del M5S erano completamente online e gratuite.
Le differenze sono dunque tante…voi quale sistema ritenete più corretto?
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