Papa Francesco è il pontefice degli ultimi, degli emarginati e dei migranti. Questa è la missione che Jorge Bergoglio ha annunciato fin dalla sua elezione e anche oggi il papa argentino ha ulteriormente dato prova di voler far seguire alle belle parole anche gesti significativi.
Non è affatto casuale che Papa Francesco abbia scelto proprio Lampedusa come meta del suo primo viaggio apostolico fuori da Roma. Da tempo all’attenzione delle cronache per i continui sbarchi di migranti disperati dal Nord Africa, l’isola di Lampedusa rappresenta infatti nell’immaginario collettivo l’icona delle sofferenze dei nostri giorni, il simbolo vivente delle enormi differenze economiche e sociali tra il mondo che si autodefinisce evoluto e il resto del pianeta.
Papa Francesco nella sua omelia pronunciata da un altare “di fortuna” realizzato, significativamente, con una piccola imbarcazione di legno, si è scagliato con forza e passione contro l’indifferenza che sempre più spesso si accompagna a notizie tragiche come quella dello scorso 3 luglio.
Papa Francesco l’ha definita “globalizzazione dell’indifferenza”: un sentimento forse inconsapevole che colpisce sempre più persone. “Ritorna la figura dell’Innominato di Manzoni. La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti innominati, responsabili senza nome e senza volto”.
Papa Francesco a Lampedusa: il testo completo dell’omelia
Basterebbe, in effetti, riflettere anche sulle parole che vengono utilizzate dai media per riportare le notizie relative a Lampedusa. Quasi sempre si parla di “emergenza sbarchi”, come se il vero problema fossero, appunto, gli sbarchi. Un problema certamente per le ambizioni turistiche dell’isola, un problema di ordine pubblico. Molto raramente si parla e si riflette sull’emergenza della disperazione di centinaia di persone, spesso abbandonate nelle mani di scafisti senza scrupoli, che affrontano viaggi terribili alla ricerca di una vita dignitosa e trovano invece, fin troppo spesso, la morte.
Papa Francesco a Lampedusa: il video completo dell’omelia
“Non si ripeta! Non si ripeta, per favore” grida Papa Francesco. Le parole del pontefice, oggi più che mai, scuotono dal torpore e dall’insensibilità. Non sono soltanto un richiamo a principi evangelici, ma un richiamo forte e deciso alle nostre coscienze.
Commenti riguardo il post