Oggi alle 20 Benedetto XVI svestirà gli abiti di Papa e tornerà ad essere Joseph Ratzinger. Intanto si preparerà il Conclave per l’elezione del nuovo Papa
Papa Benedetto XVI di spalle (Olycom)
Questa sera alle 20 le Guardie Svizzere chiuderanno il portone di S.Pietro alle spalle di Joseph Ratzinger che da quel momento non sarà più Papa Benedetto XVI, ma “Papa Emerito” e si ritirerà a Castel Gandolfo, dando inizio così al periodo di Sede Vacante, previsto dalle norme vaticane, prima dell’elezione del nuovo Papa.
Ma come si elegge il Papa?
Per eleggere il Papa i Cardinali (collaboratori più alti e consiglieri del Papa) di tutto il mondo si riuniscono in Conclave.
I Cardinali nel mondo sono 183 (più uno in pectore scelto segretamente dal Papa uscente), ma solo i minori di 80 anni possono votare, quindi il Collegio dei Cardinali incaricato di eleggere il nuovo Vescovo di Roma sarà composto da 117 membri (ma per ora si registrano due defezioni: Julius Riyadi Darmaatmadja, Arcivescovo emerito di Jakarta, per gravi motivi di salute e il Cardinale scozzese Keith O’Brien, ritiratosi dal Conclave per le pesanti accuse di molestie sessuali).
Una volta pervenuti tutti in Roma (entro 15-20 giorni dall’inizio del periodo di Sede Vacante) i Cardinali vengono chiusi a chiave con il divieto di avere contatti con l’esterno di alcun tipo.
Curiosità: questa procedura del Conclave ha origine nel 1270 a Viterbo (che allora era sede papale) allorquando i cittadini, esasperati dalle lunghezze e dalle incertezze dei Cardinali che prolungavano le votazioni, decisero di chiuderli a chiave nella sala dell’allora Palazzo papale, fin quando non si fossero decisi ad eleggere il nuovo Papa.
Ai giorni nostri invece, il tempo impiegato dai Cardinali per l’elezione del nuovo Papa viene trascorso in Vaticano tra la Domus Santa Marta, dove alloggiano, La Basilica di San Pietro dove viene celebrata la messa “Pro eligendo romano Pontefice”, la Cappella Paolina dove cantano il “Veni Creator” invocando così l’aiuto dello Spirito Santo e appunto la Cappella Sistina, sede del vero e proprio Conclave, la quale viene prima minuziosamente controllata per verificare che non vi siano telecamere o microspie.
Il primo giorno di Conclave si effettua una sola votazione, mentre i giorni successivi se ne effettuano due al mattino e due al pomeriggio e le votazioni si svolgono in questo modo: vengono distribuiti dei foglietti di carta intestata ad ogni Cardinale, il quale scrive il nome del suo candidato e lo piega davanti a sé in modo che ognuno possa vederlo. Poi a turno i Cardinali si alzano e lo depositano nell’urna. Si estraggono a sorte i tre candidati scrutatori e si procede allo scrutinio.
Il Papa è eletto solamente se un Cardinale riesce ad ottenere due terzi dei voti del Collegio.
Dopo lo scrutinio i foglietti utilizzati per la votazione vengono cuciti tra loro e bruciati nella stufa della Cappella Sistina ma, a seconda dell’esito della votazione, viene aggiunta una sostanza chimica che darà alla fumata un colore diverso: nero in caso di mancata elezione, bianco in caso di elezione.
Alla fine, con la celebre formula “Habemus Papam”, il Cardinale Protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran annuncerà il nuovo Papa dalla celeberrima finestra di Piazza San Pietro.
Le norme per l’elezione del Papa sono state modificate da Benedetto XVI con il motu proprio del 22 febbraio 2013 sostanzialmente in tre punti:
- impossibilità di ritenere illegittima, per alcun motivo, la presenza di un Cardinale al Conclave
- determinazione del periodo di Sede Vacante in 15 giorni
- possibilità, in caso di arrivo di tutti i Cardinali a Roma, di anticipare l’inizio del Conclave prima dello scadere dei 15 giorni
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