Annullato summit Obama- Putin previsto prima del G 20 di San Pietroburgo. Snowden la spia che andò al freddo, gela i rapporti tra Stati Uniti e Russia.
La spia del “freddo”
Snowden la spia del data-gate è riuscita a congelare i rapporti Stati Uniti – Russia e annullare l’incontro Obama – Putin?
La storia potrebbe uscire dalle pagine di un romanzo di John Le Carré, gli ingredienti ci sono tutti per realizzare un romanzo di quelli di cui è capace l’autore di “La spia che venne dal freddo”.
In questo caso la spia non veniva dal freddo, ma al freddo ci è andata e dopo più di un mese in stand by in una sorta di limbo nella zona di transito dell’aeroporto di Mosca è riuscita ad ottenere un permesso pur se temporaneo di asilo nel paese, un tempo, d’ oltre cortina di ferro.
Non sarà tutta colpa o merito suo, ma certo che la spia americana ha la sua parte nel deterioramento dei rapporti Stati Uniti – Russia.
L’annuncio del presidente Obama di annullare l’incontro con il presidente Putin ai primi di settembre in occasione del G 20 di San Pietroburgo, cui invece è assicurata la presenza del presidente statunitense è giustificata dalla mancanza di progressi nelle relazioni russo-americane.
“Dopo un esame approfondito(…) siamo giunti alla conclusione che le relazioni bilaterali con la Russia non hanno registrato recentemente abbastanza progressi perché un summit russo-americano abbia luogo ai primi di settembre”
Così ha indicato il porta parola della Casa Bianca in un comunicato, che non ha mancato l’occasione di ricordare la grande importanza dei progressi durante il primo mandato Obama (2009-2013), per poi concludere che “la deludente decisione della Russia di accordare un asilo temporaneo a Edward Snowden fa parte degli elementi presi in considerazione per una valutazione dello stato delle nostre relazioni”.
Gli Stati Uniti avevano ripetutamente e invano richiesto l’estradizione della spia del data-gate.
Contrasti tra USA e Russia
Sostegno a Bachar el Assad da parte del Cremlino, mentre per gli Stati Uniti l’uscita di scena del presidente siriano è indispensabile per la fine della guerra, critiche del Cremlino per le nuove sanzioni statunitensi all’Iran per contrastare il suo programma nucleare, in aggiunta a varie rappresaglie tra i due paesi, la spinosa questione dei diritti umani e dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta – gelato, dal nome evocatore di Snowden, la goccia che ha evidentemente fatto traboccare il vaso…
… e che ha fatto reagire il presidente Obama, finora pronto a discutere e colloquiare, e che questa volta ha risposto con un No secco.
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