Non stiamo parlando di rivoluzione in attacco nella formazione del patron del Bayer Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, ma bensì di una dichiarazione fatta dallo stesso riguardante Ibra, il PSG e il famoso fair-play finanziario di cui si è sentito spesso parlare in questi mesi di calciomercato.
“Quando sento parlare dell’ingaggio di Ibra mi viene il mal di stomaco, equivale a quanto paghiamo noi Javi Martinez in cinque anni”. E’ questa la frecciatina lanciata da Rummenigge nei confronti del PSG che in tempi di risparmio e fair-play si permette di pagare 14 milioni di euro a stagione al suo fuoriclasse.
Il presidente ha poi aggiunto: “Quando guardo a quanto spendono club come Manchester City e Chelsea mi rendo conto che devono avere grosse perdite, eppure tutti abbiamo l’obbligo di rispettare le regole del fair-play finanziario, per cui i debiti non possono essere superiori ai 15 milioni di euro a stagione“.
A questo punto la domanda nasce spontanea: possibile che società blasonate come queste non si preoccupino delle sanzioni, come quella di non poter partecipare alla Champions o Europa League, che la UEFA infliggerà a chi non rientrerà nei canoni previsti?
Tutto ciò sembrerebbe molto strano anche se gli sceicchi ci hanno abituato a colpi di scena clamorosi. Chissà quale sarà questa volta l’asso nella manica. Staremo a vedere.
Articolo a Cura di: Lorenzo Bongarzone
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