E’ un periodo di estrema tensione negli Stati Uniti. Dopo i casi dell’uccisione dell’autista che proteggeva i bambini dal rapimento di uno squilibrato in Alabama e dell’uccisione di una ragazza di 15 anni ed al ferimento di un altro di 17 in un parco di Chicago, ieri c’è stato un altro evento di sangue.
Arthur Douglas Harmon di 70 anni, è entrato in un ufficio legale di Phoenix, in Arizona, aprendo il fuoco e ferendo gravemente tre persone. Una di queste è morta in ospedale a causa delle ferite ricevute. L’uomo sembra avesse avuto un violento litigio con qualcuna delle sue vittime: una discussione talmente animata e sentita che ha spinto l’uomo ad armarsi e rientrare nell’ufficio per fare una strage.
Dopo la sparatoria Harmon è riuscito a far perdere le sue tracce scappando a bordo di un’auto presa a noleggio, una Kia Optima. Secondo la polizia locale, l’uomo avrebbe aperto il fuoco contro un gruppo di quattro persone, una di queste è riuscita a scappare e ad avvertire le forze dell’ordine che, al loro arrivo, hanno trovato sei bossoli vicino a tre persone stese a terra.
La vittima si chiamava Steven D. Singer di 48 anni ed era il legale che aveva difeso l’assassino in una causa intentata contro la sua azienda la Reback Design. A causa della follia di Harmon, lascia una moglie e due bambini.
Secondo la polizia il fuggitivo è da considerarsi armato e pericoloso e reputa la sparatoria come un evento premeditato al quale l’assassino si era preparato con cura portando con se l’arma del delitto.
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