No Tav, per Luca Abbà convocazioni e manifestazioni in tutt’Italia. Luoghi e ore degli appuntamenti
Il blitz studiato a tavolino per l’allargamento del cantiere, l’imponente numero di forze dell’ordine e militari, la cieca convinzione di portare avanti un allargamento del non cantiere illegittimo, sono i fatti che hanno reso concreto quello che purtroppo è successo, frutto di una “tensione” al limite.
Da questa mattina il blitz militare effettuato in Clarea è l’esempio di come s’intende la democrazia in questo paese, dove senza alcuna copertura legale, sta avvenendo l’allargamento del cantiere.
Nemmeno dopo la caduta e le gravissime condizioni in cui versa Luca, c’è stato uno stop dei lavori. Luca è caduto dopo essersi arrampicato su un traliccio per resistere allo sgombero dei terreni, ed è caduto perché incalzato dai militari che lo hanno incalzato sul traliccio stesso, costringendolo a salire più in alto.
Luca è grave e la responsabilità della sua salute sono da attribuire esclusivamente a chi ha ordinato ed eseguito il blitz, mettendo, come poi è stato, a repentaglio la vita delle persone.
Per quanto riguarda i presidi e le manifestazioni già convocate allo stato il quadro è questo:
– a Torino l’appuntamento è per le 13 in Piazza Castello davanti alla Prefettura e poi alle 15.30 davanti al Comune
– a Roma l’appuntamento è per le 15 per un’assemblea cittadina nella facoltà di Fisica alla Sapienza e poi per un presidio di massa – che probabilmente si trasformerà in corteo – alle 17 in piazzale Tiburtino, a San Lorenzo
– a Milano l’appuntamento per gli studenti universitari è alle 14,30 alla Statale mentre l’appuntamento generale è per le 18 in Piazza San Babila
– a Napoli appuntamento per un presidio dalle 16.30 in Piazza Trieste e Trento, mentre gli universitari si concentrano alle ore 16.00 in San G. M. Pignatelli (Università Orientale) per poi recarsi insieme al presidio generale
– a Viareggio l’appuntamento è alle 17 davanti la stazione
– a Firenze l’appuntamento è alle 17.30 in via Cavour davanti alla Prefettura
– a Bologna l’appuntamento è per le 18 in Piazza Nettuno
– a Genova l’appuntamento è alle 18 davanti alla Prefettura
– a Trieste l’appuntamento è alle 18 a piazza dell’Unità
– a Parma l’appuntamento è alle 17.30 sotto la Prefettura
– a Padova è stato indetto un presidio alle 18 presso la prefettura
– a Mantova l’appuntamento è per le 18 davanti alla Prefettura
– a Palermo è stato indetto un presidio davanti alla prefettura alle 18
– a L’aquila l’appuntamento è per le 18 in Piazza Regina Margherita
– a Brescia l’appuntamento è per le 18 in Piazza della Loggia
– a Vicenza l’appuntamento è per le 18 in Piazza Castello
– a Pisa l’appuntamento è per le 18 alle Logge dei Banchi
– a Livorno l’appuntamento è per le 18 in Prefettura
– a Cosenza presidio in piazza XI settembre dalle 18
– a Cremona l’appuntamento è alle 18 in piazza Duomo
– a Verona l’appuntamento è alle 18 presso la stazione
– a Novara l’appuntamento è alle 18 in piazza Cavour
– a Modena l’appuntamento è alle 18.00 in piazza Torre
– a Venezia l’appuntamento è alle 18 alla Stazione Santa Lucia
– a Campobasso l’appuntamento è alle 19 in piazza Prefettura
– a Perugia l’appuntamento è alle 19 in piazza Italia
– a Salerno l’appuntamento è per le 19 alla Stazione Ferroviaria
– a Trento l’appuntamento è per le 19 a Piazza Duomo
– a Bergamo l’appuntamento è alle 19 davanti al Comune
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Aggiornamento 27 Febbraio h.14,30
C’é tensione e rabbia tra i giovani No Tav che da questa mattina si sono radunati davanti all’entrata del Cto di Torino dove è ricoverato Luca Abbà, il leader No Tav caduto da un traliccio in Val Susa e ora ricoverato in gravissime condizioni in coma farmacologico.
Alcuni di loro hanno mandato via in maniera molto brusca i giornalisti accusandoli di essere corresponsabili di quello che sta accadendo in Val di Susa. Sul posto si sono recati anche due esponenti del Movimento 5 Stelle, il consigliere regionale Fabrizio Biolé e la consigliera di Circoscrizione 1 di Torino, Viviana Ferrero:
“Conosco molto bene Luca, è un ragazzo molto determinato, non violento, convinto di voler fare tutto il possibile per difendere il suo territorio, una cosa che dovrebbero fare tutti gli italiani. Speriamo che le sue condizioni migliorino”.
“Questa è una situazione limite, ma al di là del fatto singolo, dobbiamo rilevare che in Val di Susa si sta raggiungendo una situazione molto delicata per la valle ma per l’Italia intera. Nonostante i ricorsi vari, il team di eccellenti avvocati che sta lavorando per il movimento, e tante manifestazioni pacifiche come quella di sabato dei 70 mila, si procede solo con disposizioni prefettizie. Noi vorremmo solo che venisse rispettata la legalità; questo secondo sgombro in atto è illegale e inopportuno, se non c’é un progetto definito, non ci può essere un cantiere”.
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