L’anno scorso hanno chiuso 104mila imprese in Italia, tutto ciò a causa della crisi e della pressione fiscale che nel nostro paese è la più alta d’Europa, ovviamente con la chiusura di così tante imprese, aumenta la disoccupazione e la ripresa dalla crisi è sempre più lontana.
Di queste 104 mila imprese che hanno chiuso, 12mila sono state chiuse per fallimento, 90mila per liquidazione e 2mila per motivi diversi dal fallimento, a dare questi numeri è la Cerved, agenzia specializzata nell’analisi della situazione finanziaria nel settore industriale.
Rispetto i dati dell’anno precedente, il 2012 è stato ancora peggiore, infatti l’aumento delle attività che hanno chiuso è aumentato del 2,2%.
L’amministratore delegato del Cerved, Gianandrea De Bernardis, commenta questi dati dicendo: “Il picco toccato dai fallimenti, supera del 64% il valore registrato del 2008, l’ultimo anno precrisi: sono stati superati anche i livelli precedenti al 2007, quando i tribunali potevano dichiarare fallimenti anche per aziende di dimensioni microscopiche”.
I settori dei servizi e delle costruzioni sono quelli più colpiti, infatti nei primi i fallimenti sono aumentati del 3,1%, nel secondo del 2,7%, nel settore manifatturiero invece c’è una controtendenza perché le dichiarazioni di fallimento sono diminuite del 6,3%.
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