Moratti junior, il figlio dell’ex sindaco di Milano, storia di ordinaria follia di Gabriele Moratti, in via Ajraghi a Milano. Foto
Moratti junior e la Bat-casa
Moratti junior, il figlio dell’ex sindaco di Milano, una storia di ordinaria, ma costosissima, follia, accatastata come laboratorio ma in realtà un loft di un esaltato trentatreenne Giovanni Ajraghi figlio di Letizia Moratti.
Quante volte mi sono chiesto quanto si sia sentita piccola piccola, Letizia Moratti, l’ex sindaco di Milano, quando, nonostante il suo modo di agire e di presentarsi, quale donna sindaco, conservatrice ed attenta a tutto quello che potesse essere la forma del bon-ton, si sia sentita letteralmente sprofondare la notizia, data in pasto ai Media, che suo figlio, Gabriele Moratti, a 33 anni, esaltato come un bambino viziato, dell’eroe dei fumetti Batman, si stesse facendo costruire un loft, attrezzato come la Bat-casa, con tute le stranezze di rito, appena apprese dal’ultimo film della serie. Delle volte mi chiedo … se per ogni Batman c’è un Robin, per il Batman di casa, Gabriele Moratti, non fosse proprio sua madre Letizia la Robin del caso. Si perché, dopotutto, lei aveva ai tempi dichiarato di non saperne nulla, ma allora, quanti soldini giravano nelle tasche del tiratardi serale della Milano by night, Gabriele Moratti?
Si perchè pare che quello che era stato furbescamente accatastato come laboratorio, in realtà non fosse altro che un sorprendente loft al quale si accedeva, da un’entrata sotterranea, direttamente in macchina come faceva Batman quando rientrava dalle sue missioni, subito scesi dall’auto si poteva fare un tuffo nella piscina sotterranea, passare un ponte levatoio, magari far rifornimento di armamenti quali fucili di precisione e pistole, ovviamente dopo averne magari testato la precisione in un poligono di tiro annesso sempre nel sotterraneo, e poi, se si voleva, attraverso una scala risalire a quota terra, oppure, cambiarsi sempre nel sotterraneo e ripartire subito magari a bordo di una Harley Davidson, ce n’erano ben quattro, per una scorribanda notturna nella Movida milanese …
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Potrebbe sembrare pura fantasia ma, se l’ingegnere che l’ha costruita, su indicazioni scrupolose di Gabriele Moratti, fosse stato regolarmente pagato per i suoi lavori, molto probabilmente quella casa, tanto folle e costosa, sarebbe per tutti rimasta, solo e sempre, un normalissimo laboratorio.
Beh, che dire, Moratti junior, una cosa l‘ha presa tutta da sua madre … la furbizia. Come la stessa furbizia che Letizia Moratti, ostentava nel non far mai trapelare la verità quando qualche cosa a Milano andava storto…
Ma torniamo ai puri fatti:
Tanti dettagli che emergono dalle migliaia di pagine con le quali il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, la scorsa settimana ha chiuso l’indagine a carico di Gabriele Moratti, difeso dallo studio Saponara Nardo, del titolare dell’impresa edile che ha costruito la «reggia» Ezio Maldi, dell’architetto che ha firmato il progetto Fabrizio Santuccio, difeso dall’avvocato Antonio Rodontini e del tecnico del Comune che doveva vigilare sulla regolarità del cantiere, Sabrina Di Pietro, difesa da Roberta Quagliata.
Tutti accusati di aver ristrutturato 5 unità immobiliari in via Airaghi 30, accatastate ufficialmente come laboratori, cambiandone la destinazione d’uso senza permesso.
Beh da quello che si legge, anno fatto appena in tempo a prenderlo il novello Batman, prima forse che… scappasse dall’uscita nascosta dal sottoterra magari …con la Bat-mobile a prova di ogni tipo di aggressione. Che dite, secondo voi, gasato com’era, non se la sarebbe fatta costruite prima o poi con le …mancette di mammà?
Silvio Arancio
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