Alle 11 di questa mattina è iniziata la diretta twitter di Monti con i cittadini italiani. Molte le domande e decisamente tanta l’ironia. L’aria di rinnovamento però c’è e non va perduta.
Dopo la querelle sulla Rai qualcuno avrebbe potuto aspettare un Monti più remissivo e fuori dalle scene. Invece il Professore italiano ha saltato i mezzi di comunicazione di massa tradizionali per approdare su twitter e instaurare un dialogo diretto con i cittadini. Con un semplice tweet: “Sono qui, pronto a rispondere alle vostre domande! #MontiLive”, il premier ha iniziato la sua chiacchierata da internauta. Sono direttamente gli utenti a porre le domande che più stanno loro a cuore e abilmente Monti risponde con una semplicità di linguaggio, scevra dal politichese che sempre contorna sia i politici che i classici mezzi di comunicazione. Le domande che gli vengono poste sono di carattere differente: c’è chi chiede se ridurrà davvero gli sprechi, c’è chi è interessato alla questione politica e chiede se il Professore è disponibile ad un dialogo con qualsivoglia parte vincente, e c’è chi gli chiede cosa di cui l’Italia ha bisogno, e qui la risposta è davvero riformista, dato che Monti cita il ruolo delle donne da sovvenzionare in ogni modo. La prima riforma che però sembra voler attuare, se dovesse vincere le elezioni, è la riforma della legge elettorale: una riforma di cui il paese ha estremamente bisogno e che dovrebbe essere in lista a tutti i programmi elettorali.
Qualche utente però si lamenta: Monti sembra rispondere solo a poche domande rispetto alla marea che viene posta, qualcuno lo accusa di essere anche lui choosy, così come il ministro Elsa Fornero ha definito i giovani in Italia. Non mancano stoccate da parte degli utenti soprattutto dopo che inizia a circolare una foto di Monti al pc, intento a rispondere alle domande su Twitter assistito da una collaboratrice.
Il premier con la sua collaboratrice durante la diretta su TwitterCertamente Mario Monti non è un esperto del mondo di Internet, non in presa diretta almeno, e sicuramente dietro questa azione vi è un’opera di discernimento politico, di marketing politico ad opera degli spin doctor che “massaggiano il messaggio” del Professore. Eppure il tentativo dovrebbe essere da apprezzare: è la prima volta che un politico italiano si siede davanti ad un computer a dialogare direttamente con i cittadini. Fino ad ora gli esempi di dialogo sono inesistenti: vi è sempre stata la mediazione di un giornalista, piuttosto che un monologo su di un palco. Questo tentativo di dialogo è indubbiamente una specie di pietra miliare nella storia italiana e ricorda molto la filosofia di Barack Obama, che ha basato alcuni aspetti della sua campagna elettorale proprio sul Web 2.0.
Non ci si può aspettare che sia sempre il senatore seduto davanti al Pc, così come era Benedetto XVI a rispondere ai suoi follower. Una via di dialogo c’è: e dato che ormai la notizia scorre su Internet, allora la parola al pubblico. E che questa volta sia costruttiva.
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