Montagne fragili, dopo la valanga sul Monte Maudit che ha causato 9 morti e 9 feriti, Legambiente lancia l’allarme clima
Montagne fragili, allarme di Legambiente
Montagne fragili per via, soprattutto dei cambiamenti climatici, che portano repentinamente i ghiacciai o i grandi fronti nevosi, a perdere l’aderenza con la roccia per il rependino innalzamento delle temperature.
Montagne fragili, dopo la valanga sul Monte Maudit che ha causato 9 morti e 9 feriti, Legambiente lancia l’allarme clima ed un monito di precauzione a tutti gli escursionisti che intendono cimentarsi in questo periodo con le cime innevate.
Dopo la tragedia del Monte Bianco l’associazione ambientalista, Legambiente, ricorda i rischi legati alle emissioni di gas serra e assegna le bandiere nere ai “pirati” che minacciano le cime
c’è anche un quadro di crescente difficoltà in cui versa l’ambiente montano per colpa di responsabilità umane.
Le Alpi, avverte Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente, subiscono i cambiamenti climatici e diventano “più fragili con le temperature alte”.
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A proposito della valanga, Vanda Bonardo Bonardo ricorda però che:
Non possiamo fermare gli eventi naturali e che è l’esposizione a temperature elevate a rendere più fragili le Alpi: il ghiaccio è un collante tra le rocce, e se si scioglie la montagna è più esposta a crolli”. A causa dei cambiamenti climatici, osserva, dovremo abituarci a queste situazioni.
Per costruire comunità stabili, avverte l’esponente di Legambiente:
In equilibrio con il territorio, occorrono forti cambiamenti strutturali: un forte controllo del consumo di suolo, prevenzione del dissesto, attenzione alle risorse, in particolare all’acqua, recupero edilizio, distribuzione degli insediamenti, servizi pubblici efficaci, infrastrutture telematiche.
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