Sexting sempre più adolescenti si scambiano foto e video a sfondo sessuale realizzate con il cellulare. Un fenomeno in aumento: 74% maschi e 37% femmine
Sexting, il sessuologo Maurizio Bini, direttore del Centro riproduzione e del Centro dell’Osservatorio nazionale sull’identità di genere all’Ospedale Niguarda di Milano, durante la presentazione del congresso nazionale del Sindacato pediatri di famiglia (Simpef) ha dichiarato:
”Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine ricorre al web per fare sesso, vedere sesso, sapere tutto sul sesso o cercare un partner; un dato che colpisce e che molto spesso i genitori sottovalutano”.
Sempre riguardo al Sexting, ovvero il sesso via mms e mail, ha aggiunto:
”L’anticipo dei tempi di maturazione fisica e il ritardo di acquisizione del senso di autonomia e responsabilità hanno prolungato la durata dell’adolescenza. Se fino a poco tempo fa si stimava nel 60% la percentuale di giovani che praticavano la prima sessualità di coppia in età adolescenziale, tale valore ha subito significativi incrementi.
Inoltre la rivoluzione informatica ha complicato le cose perchè ha consentito nuovi percorsi, spesso incomprensibili per le generazioni precedenti, per la soddisfazione sessuale individuale”.
Il sexting è considerato una vera e propria moda fra i giovani e consiste principalmente nello scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, e/o nella pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet in generale oppure semplici MMS.
Spesso tali immagini, anche se inviate ad una stretta cerchia di persone, si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nelle foto/video.
Negli USA, paese in cui il fenomeno ha avuto origine, il sexting è una pratica molto diffusa; secondo un sondaggio, infatti, il 20% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni lo mette in atto.
Secondo una ricerca inglese, nel paese più di un terzo dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni hanno avuto a che fare con il fenomeno.
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Anche in Italia inizia a diffondersi il fenomeno del sexting: dall’Indagine Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes (2011) su un campione di 1.496 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, emerge che un ragazzo su dieci (10,2%) ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale con il cellulare, mentre il 6,7% ne ha inviati ad amici, fidanzati, adulti, persone conosciute e non.
Dall’Indagine emerge inoltre che il fenomeno del sexting interessa sia maschi che femmine, seppur con qualche differenza: sono prevalentemente i maschi sia a inviare sms o mms a sfondo sessuale (contro il 3,6% delle femmine), sia a riceverli (15,5% contro il 7,1% delle femmine).
Al crescere dell’età aumenta, prevedibilmente, l’interesse dei giovani per il sesso e questo si riflette anche nella pratica del sexting: l’8,1% del ragazzi di 16- 18 anni ha inviato un sms o mms a sfondo sessuale, contro il 5,6% dei ragazzi di 12-15 anni. Analoghe considerazioni valgono per la ricezione di sms o mms a sfondo sessuale: il 7,3% dei ragazzi di 12-15 ne ha ricevuto almeno uno, contro il 14,9% dei ragazzi di 16-18 anni.
In diversi casi, l’invio e la pubblicazione on line di tali materiali è legata ad atti di bullismo e mira a ferire il protagonista delle immagini stesse. I ragazzi, inoltre, non sembrano essere consapevoli di scambiare materiale pedopornografico, che può arrivare nelle mani sbagliate, anche in questo caso con gravi conseguenze emotive per i protagonisti delle immagini e dei video, favorendo fenomeni come l’adescamento on line.
Il sexting è, in alcuni casi, accompagnato dalla microprostituzione. Alle volte, infatti, le foto e i video osé servono come presentazione ai clienti che possono disporre, oltre alle immagini, anche prestazioni sessuali vere e proprie. L’ambiente in cui si svolgono tali incontri è nella stragrande maggioranza dei casi la scuola.
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