Moby Dick, il famosissimo romanzo di Herman Melville, Google gli dedica il Doodle. Video Monologo capitano Achab
Moby Dick, fu un riuscitissimo romanzo dello scrittore, poeta e letterato statunitense Herman Melville, a tal punto riuscito e profondo, da essere tutt’oggi considerato un vero capolavoro della letteratura americana. Proverbiale ed ormai entrata nella storia cinematografica, la trasposizione in pellicola che John Huston ne fece, grazie soprattutto alla splendida interpretazione di Gregory Peck nel ruolo del capitano Achab.
Una pellicola senza alcun dubbio datata visto che risale al 1956, ma che rivela una splendida interpretazione. molti oggi aspettano anche una trasposizione cinematografica di Moby Dick magari realizzata dal regista Tim Burton capace di colorare le scene con un’intensità altissima.
E, trattandosi di un romanzo di alta intensità, quasi una sfida avvincente fra la balena ed il vecchio comandante, entrambi, volontariamente ed involontariamente, ormai uniti in questa sfida o duello fino all’ultimo delle forze, pare proprio perfettamente adattarsi in una trasposizione cinematografica, più recente.
Ma torniamo al 161° anniversario dell’opera capolavoro di Herman Melville, e vediamo una scheda enciclopedica sulla sua primaria passione, quella che lo spinse a scrivere Moby Dick:
Herman Melville (New York 1 agosto 1819 – New York 28 settembre 1891) scrisse nel 1851 il romanzo Moby Dick, considerato uno dei capolavori della letteratura americana.
“L’irrequietezza di Herman e il desiderio di essere economicamente indipendente, nonché la mancanza di una prospettiva lavorativa, lo spinsero nel giugno 1839 a imbarcarsi come mozzo su una nave ancorata al porto di New York e in partenza per Liverpool, la St. Lawrence. Fece la traversata, visitòLondra e ritornò con la stessa nave. Redburn: il suo primo viaggio (Redburn: His First Voyage), pubblicato nel 1849, si ispira a questa esperienza.
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Passò buona parte dei tre anni seguenti (1837-1840) insegnando.
La lettura di Due anni davanti all’albero (Two Years Before the Mast) di Richard Henry Dana contribuì probabilmente a ridestare in Melville il desiderio di viaggiare. Il libro, pubblicato nel 1840, descriveva la dura vita da marinaio semplice di uno studente di legge. Melville si arruolò di nuovo come marinaio e il 1º gennaio 1841 partì dal porto di New Bedford (Massachusetts) sulla baleniera Acushnet, diretta verso l’Oceano Pacifico. Non abbiamo informazioni dirette riguardo a questo viaggio di diciotto mesi, per quanto il romanzo sulla baleneria, Moby Dick; ovvero, la balena, rielabora probabilmente molti ricordi dell’esperienza a bordo della Acushnet. Una volta a Nuku Hiva, nelle Isole Marchesi, Melville disertò con un compagno; il romanzo Typee e la sua continuazione, Omoo, riguardano questa vicenda, anche se in forma romanzata.
La trama del libro si può riassumere assai brevemente come il viaggio di una baleniera, il Pequod, comandata dal capitano Achab, a caccia di capodogli e balene, e in particolare della enorme balena bianca (in realtà un capodoglio) che dà il titolo al romanzo. Tuttavia in Moby Dick c’è molto di più: le scene di caccia alla balena sono intervallate dalle riflessioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche del protagonista Ismaele, alter ego dello scrittore, rendendo il viaggio un’allegoria e al tempo stesso un’epopea epica.
Come in Tristram Shandy di Laurence Sterne, il romanzo di Melville è enciclopedico ed allo stesso tempo fortemente digressivo: la lettura deve essere accompagnata dall’interpretazione, in quanto l’autore utilizza un gran numero di citazioni di storie, epiche, shakespeariane, bibliche. Per questo motivo e per le numerose digressioni, Moby Dick può essere considerato un precursore del modernismo, in particolare di James Joyce. La lettura di Moby Dick provoca un forte senso di disorientamento, analogo al sentirsi smarrito tra le profonde oscurità dell’oceano.
È stato tradotto in italiano per la prima volta dallo scrittore Cesare Pavese nel 1932, che nella prefazione del libro Racconti di mare e di costa di Joseph Conrad definisce il mare descritto da Melville “titanico e biblico” All’epoca della sua prima pubblicazione, il libro non incontrò un’accoglienza favorevole, ma è oggi unanimemente riconosciuto come uno dei capolavori della narrativa statunitense”.
Ed ora ritorniamo al romanzo Moby Dick a cui Google dedica oggi il suio doodle, ed alla sua felice trasposizione cinematografica del 1956. vi consiglio di vedere questo breve ma intenso video, di questo intenso film ormai passato alla storia del Cinema per la splendida recitazione di Gregory Peck, poche parole, una sola frase ma di un’intensità estrema:
“Si…come tanti cavatappi, il suo fianco è pieno di ramponi, marinaio, il suo spruzzo si eleva alto come un enorme fascio di grano e dibatte la coda come una vela sbrindellata dalla tempesta. Diavoli dannati, voi l’avete vista: è Moby Dick!”
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