Settimana decisiva per le sorti del nuovo Presidente della Repubblica. O della nuova Presidente. Da stamattina infatti la giornalista Milena Gabanelli è ufficialmente la candidata al Quirinale del MoVimento 5 Stelle, scelta direttamente dagli iscritti attraverso due giorni di votazioni online.
Milena Gabanelli #Presidente5Stelle: appello di Beppe Grillo a Bersani
In un breve commento-appello sul suo Blog e in un video su “La Cosa” Beppe Grillo, visibilmente felicissimo per l’esito delle consultazioni online, ha lanciato a Pierluigi Bersani un accorato invito “senza ironie, senza battute, seriamente” a far votare Milena Gabanelli anche dai parlamentari del PD.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=jrXNLrF81HY]
Beppe Grillo esalta il ruolo della giornalista “una signora che ha sempre fatto bene il suo lavoro. La Gabanelli è una che non ha mai fatto inciuci con Berlusconi, un miracolo di questi tempi. E poi è una signora”. Beppe Grillo sa benissimo che la candidatura di Milena Gabanelli può trovare una forte “sponda” nella base, soprattutto tra i giovani, del Partito Democratico, Più difficile, molto più difficile, che possa far breccia nell’apparato del partito. Non è questo però, ovviamente, un problema per Grillo che anzi, lancia a Bersani l’invito a votare e a cercare convergenze, oltre che sul nome per il Quirinale, anche su altri punti sui quali Bersani non ha finora espresso pareri chiari, ma sui quali molti giovani eletti del PD, a partire da Pippo Civati e dai renziani, hanno espresso condivisione: “rimborsi elettorali, legge anti corruzione, incandidabilità di Berlusconi”. Beppe Grillo chiude dunque il suo appello con un sibillino invito a cercare tali convergenze “se non con lei (Bersani N.d.R.), con i giovani del PD”.
Milena Gabanelli si è detta commossa dell’affetto e del consenso ricevuto dagli elettori del MoVimento 5 Stelle, affermando con modestia di ritenersi addirittura “sopravvalutata” dagli elettori. Alle spalle di Milena Gabanelli si è classificato un altro esponente della “società civile”, il fondatore di Emergency Gino Strada. Due nomi fortissimi, quelli di Gabanelli e Strada, che tuttavia difficilmente troveranno il consenso degli altri gruppi politici. Il portavoce del PDL, l’ex radicale Daniele Capezzone, ha subito sparato a zero sull’ipotesi Gabanelli e, certamente, la sua vittoria non farà troppo piacere neanche al sindaco di Roma Gianni Alemanno che proprio ieri ha annunciato con un video su YouTube una querela contro la trasmissione Report, condotta proprio dall’aspirante Presidente della Repubblica 5 stelle Milena Gabanelli. Nessuna reazione finora da sinistra, dove sembrano prendere invece corpo ipotesi di tipo strettamente politico come quelle legate a Giuliano Amato, Anna Finocchiaro e Romano Prodi (quest’ultimo giunto soltanto ottavo nella selezione finale delle Quirinarie del M5S).
Milena Gabanelli e Gino Strada tuttavia probabilmente rinunceranno alla candidatura oppure resteranno in “gioco” solo per i primi tre scrutini. Nelle prime tre votazioni infatti serve la maggioranza dei due terzi, cioè 672 voti. Il centrosinistra conta attualmente su 493 elettori che, sommati ai 163 del MoVimento 5 Stelle, non raggiungerebbero comunque il quorum richiesto.
A partire dalla quarta votazione invece basterà la maggioranza semplice. A quel punto il terzo classificato delle Quirinarie, l’ex presidente dell’Antitrust Stefano Rodotà, potrebbe essere il nome su cui far convergere i voti di un vasto schieramento.
La “palla” sarà a quel punto tutta nelle mani del Partito Democratico che dovrà scegliere se eleggere il nuovo Presidente della Repubblica insieme al MoVimento 5 Stelle (Rodotà o, in caso di mancata rinuncia, la stessa Milena Gabanelli) insieme ai centristi di Mario Monti (probabile candidatura, in questo scenario, sarebbe quella di Romano Prodi) oppure addirittura con il centrodestra (Giuliano Amato, Anna Finocchiaro o Sabino Cassese).
Commenti riguardo il post