Abbiamo già parlato di MES, il Meccanismo di Stabilità Europeo, nonché del suo fondo da 700 miliardi di euro al quale l’Italia dovrà contribuire con circa 125 miliardi in cinque anni. L’Italia ha già versato circa 40 miliardi nell’ultimo biennio e, proprio nei giorni in cui si fa un gran parlare di rimborso dell’Imu e di misure contro l’austerità, il Governo Italiano verserà nelle casse di quello che viene spesso indicato (impropriamente) come “Fondo salva Stati” altri 2,8 miliardi di euro.
MES, Italia versa altri soldi, ma non se ne accorge quasi nessuno
A dare l’annuncio, decisamente in sordina, un piccolo trafiletto sul Sole 24 Ore dello scorso 2 maggio, che riporta una nota, anch’essa caduta nell’oblio dei media, del Ministero dell’Economia.
La breve frase del quotidiano economico non è stata poi approfondita dai media mainstream, con pochissime eccezioni. Wall Street Italia, una delle poche testate a fare eccezione, ha messo particolarmente in rilievo l’assoluta incongruenza (per usare un eufemismo) tra gli annunci su rimborsi IMU, revisione della Cassa Integrazione ecc… e il tacito versamento al MES (proprio mentre da più parti si annuncia di voler ridiscutere il suo stesso Trattato istitutivo) di una nuova quota.
In estrema sintesi (per maggiore approfondimento si consiglia di leggere l’articolo MES, Meccanismo Europeo di Stabilità: cosa è e come funziona | SCHEDA) ogni paese membro aderente al Trattato sul MES deve versare al Fondo una propria quota, determinata in funzione del “peso” economico del paese stesso. L’Italia è il terzo paese contributore dopo Germania e Francia. In caso di crisi finanziaria il paese in difficoltà può richiedere un aiuto economico al Fondo, impegnandosi tuttavia al rispetto di una serie di parametri economici molto stringenti.
L’Italia ha versato i primi 10 miliardi (prima “rata” dei 125 che si è impegnata a pagare in un quinquennio) nel 2011 per aiutare i paesi in maggiore difficoltà, in particolare la Grecia. Nello stesso anno inoltre abbiamo versato altri 28 miliardi al Fondo EFSF e nel 2012 altri 5 miliardi.
Con il versamento del 2,8 miliardi che, a quanto trapela, sarebbero stati pagati ad aprile, l’Italia avrebbe dunque già versato quasi 46 miliardi e dovrebbe dunque contribuire nei prossimi anni ancora per circa 80 miliardi.
In queste settimane l’attenzione maggiore della politica, almeno da quanto emerge dai media, sarebbe quella di assicurare un allentamento delle misure di austerità. “Di austerità si muore” ripetono ormai ossessivamente economisti e politici di ogni schieramento e, paradossalmente, i primi a sostenere tale tesi sembrano essere gli stessi che reputavano giuste e irrinunciabili le misure di austerità e sacrificio solo fino a qualche mese fa… bizzarrie della politica, diciamo così.
La decisione del governo uscente e il silenzio pressoché totale della politica, in particolare della maggioranza (di fatto la stessa) che ha sostenuto il Governo Monti e sostiene ora il Governo Letta, è tuttavia in netta contraddizione con le annunciate misure di allentamento dell’austerità.
Ovviamente si tratta solo di una impressione. Spetterebbe ai politici, ora, dimostrare che tale cattiva impressione è solo una visione errata, magari dettata dalla crescente sfiducia degli italiani verso la propria classe dirigente. Speriamo dunque, davvero, di sbagliarci.
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