La maxi ricerca che ha condotto al vaccino ha avuto già l’approvazione europea. Manca però quella dell’Aifa e l’iscrizione nei livelli essenziali di assistenza.
Trovato il vaccino per il tipo di meningite più diffusa, quella di tipo B. La scoperta del Bexsero è tutta italiana: è da attribuirsi al Novartis di Siena e alla clinica pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Novara. La ricerca ha visto come protagonisti 300 bambini che hanno partecipato tra il 2008 ed il 2010. L’ospedale è stato un po’ il centro di coordinamento di questa maxi sperimentazione che ha coinvolto in totale 5 ospedali italiani e 60 in altre sei nazioni europee. Ora però il risultato c’è ed è stato approvato anche dalla Commissione europea per i farmaci lo scorso 21 gennaio.
Massima la soddisfazione espressa dal direttore della ricerca, Gianni Bona: “E’ una ricerca che ha richiesto 12 anni di lavoro per lo sviluppo nei laboratori Novartis di Siena, a cura del professor Rino Rappuoli e della sua equipe. Poi sono seguiti 5 anni di sperimentazione”. Un plauso va anche ai genitori dei bambini che hanno deciso di dare la loro approvazione ai fini della ricerca, un’approvazione che però, secondo il Professor Gianni Bona, non è stata difficile da ottenere, in quanto l’ospedale novarese è da sempre conosciuto per l’affidabilità e la serietà del proprio lavoro di ricerca.
Il Professor Gianni BonaLa meningite B si può quindi ora prevenire. Ciò che ancora manca è la ricezione del prodotto da parte dell’Aifa, Agenzia Italiana per il farmaco, che dovrebbe accettare il Bexsero entro sei mesi. Intanto si chiederà l’autorizzazione per immetterlo nei livelli essenziali di assistenza, in modo tale che sia fornito in forma gratuita.
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