È successo a Massa (provincia di Massa Carrara), dove un medico è stato denunciato poiché usava la carta di credito della ASL 1 di Massa per fare benzina alla propria auto privata, invece che a quella di servizio.
L’accusato è un medico 45enne che abita in provincia di Pisa. È stato immediatamente denunciato, appena scoperto. L’indagine condotta dalla squadra mobile di Massa era già iniziata circa 3 mesi fa dopo una segnalazione da parte della stessa ASL 1 di Massa. In tutto questo tempo il medico ha fatto rifornimenti “gratis”, o meglio, “a spese altrui” per una somma di 3000 euro. L’indagine era stata condotta attraverso pedinamenti ed appostamenti per controllare le mosse dell’uomo: alla fine il medico è stato colto in flagrante dalla visione dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza dei distributori di benzina.
Il medico è dunque stato denunciato con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, peculato ed indebito utilizzo delle carte di credito. Inoltre, Aldo Giubilaro, procuratore capo, ha chiesto agli investigatori di perquisire il medico: durante la perquisizione, svolta insieme ai poliziotti della questura di Pisa, sono state trovate e sequestrate due carte di credito. Antonio Corcione, capo della squadra mobile che sta facendo l’indagine, non è ancora soddisfatto e farà proseguire ricerche e controlli poiché, secondo lui, questo episodio si tratta solo della “punta dell’iceberg”. La vicenda proseguirà poi anche in Corte dei Conti.
Certo è che casi come questo aiutano a spiegare l’enorme buco di bilancio della ASL di Massa, che ha un deficit di oltre 400 milioni di euro: nella vicenda sono coinvolti l’ex direttore amministrativo, due direttori generali, il Presidente della Regione Enrico Rossi, il superconsulente della Regione Niccolò Persiani e la funzionaria regionale Carla Donati.
Insomma, come sempre non è un solo elemento a provocare il danno maggiore: seguiremo le indagini e cercheremo di far luce sull’ennesimo caso di cattiva amministrazione all’italiana.
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