Matrimonio per tutti adottato martedi’ pomeriggio dall’Assemblea Nazionale con 331 a favore e 225 voti contrari. Il progetto di legge Toubira (dal nome della ministro francese della Giustizia) é stato votato “conforme” cioé senza nessuna modificazione rispetto alla versione votata dal Senato la scorsa settimana.
mariage pour tousMatrimonio per tutti…discordie che continuano
Momenti di tensione in Assemblea prima del voto solenne sul matrimonio per tutti. Dalle tribune, una decina di oppositori al progetto di legge si sono manifestati in modo rumoroso, due dei quali cercando di srotolare uno striscione bianco su cui risaltavano le lettere che formano la parola referendum. Allontanati rapidamente ed estremamente energicamente dalle forze dell’ordine dietro la richiesta del presidente dell’assemblea nazionale, Claude Bartolone, che profondamente risentito sbottava con un “Non c’é posto per i nemici della democrazia in questo emiciclo”, uno di loro é stato trattenuto ed é attualmente in custodia cautelare.
La calma é rapidamente tornata e la votazione ha avuto luogo.
331 voti a favore, 225 contrari e il progetto di legge che apre al matrimonio e all’adozione per le coppie dello stessa sesso é stato definitivamente adottato in Francia.
L’opposizione ha rapidamente lasciato l’ aula dopo il voto che ha sancito l’approvazione della legge a favore del matrimonio per tutti, mentre la ministro Toubira si lasciava invadere dall”emozione e le forze di sinistra inneggiavano al risultato ottenuto.
Matrimonio per tutti…SI …NO
Nonostante il voto di oggi, gli oppositori del matrimonio per tutti non abbassano le armi e in serata hanno manifestato per le vie della capitale francese.
Manifestazioni che sono degenerate: lanci di oggetti vari contro le forze dell’ordine, da bottiglie a petardi a quello che capitava sotto mano rubato da cantieri in costruzione nelle vicinanze.
La risposta della polizia a gas lacrimogeni , la calma tornata nelle prime ore della notte e almeno 12 interpellazioni, bilancio di scontri definiti estremamente violenti dalla polizia
Il 5 e il 26 maggio sono previsti raduni per continuare la lotta contro questa legge e già da stasera é stato presentato il ricorso al Consiglio Costituzionale sulla forma, riguardo allo svolgimento dei dibattiti e sulla sostanza di questa legge.
Difficile che il Consiglio Costituzionale voglia ritornare sul principio di unione di coppie dello stesso sesso, ma il problema della filiazione puo’ offrire maggiori appigli e potrebbe portare a una revisione da parte del Consiglio.
Il Consiglio costituzionale ha ora un mese per pronunciarsi e se il testo non sarà censurato il presidente potrà promulgare la legge e tra metà e fine giugno potranno già essere celebrati i primi matrimoni.
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