Alla conferenza di Goldschmitd è stata presentata l’ipotesi : la vita sarebbe nata su Marte e solo dopo sarebbe arrivata sulla Terra grazie alla caduta di un meteorite.
Se si pensa alla vita aliena possibile nell’immenso universo, la mente di noi poveri terrestri è colpita sempre e solo da un pianeta del nostro sistema solare: Marte. Sia per la proliferazione di film creati ad hoc dal settore cinematografico, sia e soprattutto per la fantasia che ci accomuna, i “marziani”, piccoli abitanti di colore verde, sono le uniche forme di vita che siamo riusciti effettivamente ad immaginare.
Conferme di vita aliena non ve ne sono, ma alla conferenza di geochimica Goldschmidt tenutasi ieri a Firenze, vi è stata una affermazione che, senza dubbio, solleticherà l’immaginazione degli appassionati: e se la vita sul nostro pianeta fosse in realtà iniziata su Marte?
Marte, il pianeta che ci ha dato la vita?
Steven Benner, fondatore negli Stati Uniti dell’Istituto per la Scienza e la tecnologia Westheimer, ha formulato l’ipotesi sulla possibilità che la vita terrestre sia stata a tutti gli effetti generata da Marte. Steven Benner, che per primo è riuscito a sintentizzare un gene, sostiene che la vita sia iniziata sul pianeta rosso e che poi sia arrivata sulla Terra con un meteorite. Per Benner, una forma minerale ossidata di un elemento chiamato molibdeno, forse fondamentale per l’origine della vita,poteva essere disponibile solo su Marte 3 milioni di anni, epoca in cui dovrebbe essere cominciata sulla vita. Il Molibdeno non era invece presente sulla Terra e non avrebbe quindi potuto contribuire allo sviluppo di forme viventi sul pianeta. Questa forma di molibdeno si genera solo in presenza di un ambiente molto ricco di ossigeno e in quel periodo la superficie terrestre, a differenza di Marte, ne era decisamente priva
Questo elemento consentirebbe la formazione delle molecole organiche, consentendone lo sviluppo ed evitando che si trasformino in un materiale simile al catrame, reazione che potrebbe verificarsi in presenza di luce o di calore. L’ipotesi di Banner non è al momento confermata, ma segnerebbe di certo, nel caso in cui si dovesse rivelare reale, un punto nevralgico nella storia della nascita e dello sviluppo della vita.
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