Mentre cominciano a tornare a casa i primi superstiti del tragico attentato alla Maratona di Boston, le indagini di polizia e FBI si concentrano verso un attentatore solitario.
Stando a fonti riservate citate dalla Cnn, dietro alle esplosioni che hanno causata tre morti e circa 180 feriti, di cui 17 ancora in gravi condizioni, potrebbe esserci un singolo individuo, non un gruppo clandestino quindi né, tantomeno, la mano di Al Qaeda. A conferire credibilità a questa pista vi è la modalità con cui si è svolto l’atto terroristico.
Per l’innesco della letale pentola a pressione sarebbe stata usata una “miscela esplosiva improvvisata a combustione lenta” i cui componenti sono facilmente reperibili sul mercato.
Tracce di circuiti elettrici, chiodi e cuscinetti a sfera inoltre indicano una matrice artigianale.
Nel frattempo sono state identificate anche le altre due vittime delle deflagrazioni.
A cadere nei pressi della linea di arrivo della più antica delle maratone annuali che si svolgono al mondo, dopo il piccolo Martin Richard sono state anche una studentessa cinese della Boston University, la cui identità è ancora celata per volere dei genitori e la ventinovenne Krystle Campbell.
Il Presidente Usa Barack Obama lo ha definito un “atto atroce e codardo contro civilii”.
Tutta la nazione si stringe intorno ai suoi caduti. Guarda anche: Attentato a Boston, tutte le foto.
Articolo a Cura di: Maria Sole Bosaia
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