Maometto in copertina su Charlie Hebdo, come in passato, quando recitava: “Cento frustate se non muori dalle risate”. La sede del settimanale a rischio
Maometto in copertina su Charlie Hebdo, un settimanale di satira francese, era stato preannunciato già ieri in serata. La sede di Charlie Hebdo ha già in passato subito, a causa delle sue vignette su Maometto, un attentato che aveva provocato un incendio.
Maometto che dice : “Cento frustate se non muori dalle risate” era l’ultima vignetta satirica pubblicata l’anno scorso in copertina e … non ha smentito le aspettative. Anche quest’anno il settimanale si è ripetuto nell’impresa, a dir il vero rischiosa!
Mentre il settimanale sta letteralmente andando a ruba la sede di Charlie Hebdo ha subito stamane un incendio che è stato provocato con delle bombe molotov. I pompieri sono intervenuti subito. Fortunatamente non si segnalano feriti.
Una delle redattrici del settimanale, Zineb El Rhazoui, intervistata dall’ANSA nella sede del giornale, riguardo alla pubblicazione della vignetta satirica su Maometto, ha detto:
La redazione di Charlie Hebdo ha ricevuto in queste ultime ore minacce e intimidazioni. Ma non ci piegheremo!
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“Se iniziamo a porci la domanda se abbiamo o meno il diritto di disegnare Maometto, se sia pericoloso o meno farlo, la domanda successiva sarà, possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale?
E poi sarà se possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale, e alla fine non rappresenteremo più nulla e il gruppo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia avrà vinto”.
In Francia, proprio in merito alla pubblicazione di queste, pare 2 vignette, satiriche su Maometto ( di cui una, in quarta pagina di copertina, con Maomatto in posizione osè) la tensione resta alta.
L’Eliseo ha fatto sapere che chiuderà le ambasciate e le scuole in una ventina di Paesi nel timore di reazioni alla pubblicazione di vignette su Maometto da parte del settimanale satirico.
Apprendiamo anche, da fonti ufficiali, che Il Primo ministro francese Jean-Marc Ayrault:
Si schiera a difesa della “libertà d’espressione” e “tiene ad affermare la sua disapprovazione per qualsiasi eccesso” in questo contesto, appellandosi allo “spirito di responsabilità di ciascuno”.
Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha lanciato:
“Un appello alla calma”.
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