“Il MoVimento 5 Stelle non si occupa solo di scontrini”. Così i deputati 5 Stelle replicano alle critiche della trasmissione Report e, indirettamente, a quelle pronunciate da Matteo Renzi domenica scorsa al Salone del Libro di Torino.
Reddito di cittadinanza: proposta di legge del M5S quasi pronta
Dalle parole ai fatti il passo deve essere, necessariamente, molto breve. Ecco dunque che si annuncia come imminente la presentazione da parte del MoVimento 5 Stelle di una proposta di Legge articolata per realizzare quello che è stato il primo punto del Programma della lista fondata da Beppe Grillo: il Reddito di cittadinanza.
Trenta tra deputati e senatori, divisi in cinque gruppi di lavoro, sono all’opera da circa dieci giorni sul testo definitivo. Compito principale dei parlamentari del M5S, ovviamente, sarà quello di determinare la copertura finanziaria per garantire i fondi necessari al varo della manovra. Presto ne sapremo di più.
M5S a Report: altro che scontrini, ecco le cifre della nostra azione
I deputati del MoVimento 5 Stelle in una nota si rivolgono esplicitamente al programma condotto da Milena Gabanelli chiedendo di fare informazione completa, non limitandosi a focalizzarsi sugli scontrini. “E’ la stampa che si è occupata di ricevute – affermano i 5 Stelle – ignorando i disoccupati e tutti coloro che in questo momento soffrono per la profonda crisi culturale, sociale ed economica che attraversa il Paese”.
Nessun attacco a Milena Gabanelli, che fu addirittura indicata dalla “base” del MoVimento come propria candidata alla Presidenza della Repubblica. E’ la senatrice toscana del M5S Alessandra Bencini a ribadire sul suo blog la piena solidarietà nei confronti della giornalista.
I parlamentari del MoVimento 5 Stelle hanno dunque consegnato “un report a Report” contenente tutte le proposte e le azioni dei 163 parlamentari in questi primi 66 giorni di attività. 66 giorni caratterizzati da una pressione mediatica fortissima, un vero e proprio “assedio” durante il quale “si è anche manifestata una nuova moda mediatica, la caccia al grillino, mentre i partiti politici hanno continuato comodamente a replicare quegli stessi comportamenti che avevano stigmatizzato in campagna elettorale”.
I deputati del M5S elencano dunque alcune delle azioni concrete già fatte in questi 66 giorni e finora non adeguatamente segnalate dagli organi di informazione:
Rinuncia rimborsi elettorali: 42 milioni di euro
Rinuncia indennità fine mandato: 1,62 milioni di euro
Rinuncia della metà degli emolumenti: 5 milioni di euro
Rinuncia indennità di carica: 155 mila euro
Rinuncia alle spese generali aggiuntive: 3,5 milioni di euro
L’elenco appare anche come forte risposta alla proposta di legge portata avanti dal Partito Democratico attraverso Anna Finocchiaro e Luigi Zanda, finalizzata alla regolamentazione della vita dei partiti e alla conseguente esclusione dalle competizioni elettorali dei non-partiti, MoVimento 5 Stelle in testa.
Nella proposta del PD si parla infatti anche di regole su certificazione dei bilanci e accesso ai rimborsi elettorali. Come ormai avviene da tempo la replica dei 5 Stelle a tali ipotesi di “regolamentazione” è sempre la stessa: il MoVimento 5 Stelle, molto semplicemente, rifiuta i rimborsi elettorali. Stop.
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