Consultazioni, Bersani incontra il MoVimento 5 Stelle. Il NO in diretta streaming
Nell’ultimo periodo abbiamo dovuto usare ripetutamente espressioni come “per prima volta”, “caso unico nella storia”, “novità assoluta” e simili. Oggi, a partire dalle ore 10 circa, per la prima volta nella storia politica italiana un Premier in pectore riceverà un NO alle proprie offerte da parte di un gruppo politico in diretta.
L’incontro, come richiesto dal M5S, sarà trasmesso in diretta live streaming. Potrete seguire l’incontro sul canale web del MoVimento 5 Stelle (La Cosa) e sulla webTV della Camera, ma anche su La7. Il TG diretto da Enrico Mentana infatti darà ampia copertura mediatica all’evento.
A rappresentare il MoVimento 5 Stelle saranno i due capigruppo pro-tempore (in base alle regole interne del M5S il ruolo di capogruppo non è fisso, ma a rotazione trimestrale) Roberta Lombardi e Vito Crimi.
Non ci sarà, salvo sorprese dell’ultimo minuto, Beppe Grillo.
Vito Crimi e Roberta Lombardi ribadiranno a Pierluigi Bersani il NO del MoVimento 5 Stelle alla sua richiesta di un voto di fiducia ad un eventuale governo.
Bersani probabilmente potrebbe tentare la carta di un appello via web, sfruttando la diretta streaming, chiedendo uno smarcamento rispetto alla posizione decisa dai gruppi parlamentari 5 stelle. Al di là delle legittime speranze del PD tuttavia la “base” del MoVimento 5 Stelle non appare spaccata e anzi, con il passare dei giorni, sembra essersi ricreata quella compattezza parzialmente perduta dopo il voto da parte di alcuni senatori in favore di Pietro Grasso.
L’elettorale del M5S ovviamente non comprende solo la “base”, ovvero tutti coloro che hanno operato negli ultimi anni nei meetup locali e nelle liste civiche 5 stelle, ma ha raccolto nell’ultimo periodo pre-elettorale anche una fetta consistente del cosiddetto “voto di protesta”, equamente distribuito tra “delusi di sinistra” e “delusi di destra”. Naturale che dai “delusi di sinistra” che hanno votato M5S possa esserci qualche apertura in più.
La linea della fermezza dunque, sebbene criticata (ovviamente) dalla sinistra, potrebbe portare ad una crisi sì, ma del Partito Democratico, dove si alzano sempre più forti le voci dei renziani, pronti a una possibile “rivincita” dopo la sconfitta del sindaco di Firenze nelle primarie contro Pierluigi Bersani.
Scenari e previsioni, ovviamente, si sprecano. Di sicuro c’è che Pierluigi Bersani domani dovrà tornare al Quirinale garantendo numeri sicuri. Il gran giro di consultazioni del segretario PD tuttavia, oltre a raccogliere una certa ironia in Rete, non ha finora ottenuto gran che.
Al momento Bersani per la sua mission impossibile può contare solo sui voti della sua coalizione e forse su quelli di Monti. Neanche dal Centro (con il Premier uscente Mario Monti contestato da tutte le forze politiche per la vicenda dei marò) non giungono messaggi di apertura convinta e la fronda crescente all’interno dello stesso PD potrebbe alla fine costringere Bersani ad una rinuncia che segnerebbe, probabilmente, la fine o quanto meno un brusco stop alla sua carriera politica.
Ancora poche ore e ne sapremo di più. Ovviamente in streaming…
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