Il mondo è in lutto: Robin Williams, 63 anni, è stato trovato morto nella sua casa in California.
Si ipotizza un tentato suicidio, l’attore sarebbe morto per asfissia.
Dotato della capacità di creare mille personaggi diversi, ha cresciuto la generazione degli anni ’90 facendola sognare, ridere, sperare e, con un pizzico di magia, riusciva ad intrattenere grandi e piccini. I suoi occhi piccoli ed azzurri difficilmente si potranno dimenticare. Il suo spirito libero riusciva ad infondere nello spettatore sicurezza e amore, cosa che pochi attori al mondo sono stati capaci di fare. Vincitore di un premio Oscar al miglior attore non protagonista nel 1998 per Will Hunting – Genio Ribelle, negli ultimi anni si era dedicato a commedie di minor successo.
Ora scriverò di lui col cuore.
Robin Williams è stato, almeno per me (ma sono sicura anche per altri centomila bambini), l’eroe d’infanzia. Amava il suo lavoro, si vedeva. E’ stato il nostro Peter Pan, il nostro bambino mai cresciuto, il nostro Capitano, il nostro scienziato pazzo, la nostra babysitter inglese che usava la torta di panna per farsi la maschera al viso, il ragazzo risucchiato da un gioco, il medico dei bambini… e molto altro.
Dobbiamo gran parte della nostra vita a questo uomo che, anno dopo anno non ha mai smesso di creare personaggi indimenticabili grazie al suo immenso talento. Sono quelle cose che non ti aspetti e che non ti aspetterai mai. Sarà sempre nei nostri cuori e nella piccola parte d’infanzia che è rimasta dentro di noi, difficilmente lo dimenticheremo e difficilmente riuscirà ad andarsene dalle nostre vite.
Ciao Peter Pan, ciao Capitano.
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