Lo sport mondiale è marcio: doping, truffe e scommesse pilotate lo stanno portando verso il baratro, un’inchiesta di Le Monde fa il punto della situazione.
L’immagine che ne esce fuori non è affatto benevola, lo sport è diventato business, un modo per arricchirsi facilmente. Da quando è possibile scommettere su qualsiasi evento sportivo o para-sportivo, ormai il vero business è a portata di pochi click, dal conto bancario nascosto in qualche paradiso fiscale, alle tasche di pochi corrotti e, nuovamente, nei conti correnti degli scommettitori che, nell’ombra, avvelenano qualsiasi cosa possa essere vagamente lucrosa.
Amate lo sport, i suoi bei gesti, i suoi successi, i suoi sforzi fuori dal comune? Dimenticateli! Scrive Le Monde. Vi piacciono il denaro facile, i trucchi improbabili e le grandi truffe? Allora scommettete sullo sport d’alto livello. Le ultime settimane potrebbero essere racchiuse in questa frase, c’è del marcio nello sport e i giudici di tutto il mondo hanno cominciato a scavare trovandosi davanti una valle di desolazione dove tutto è diventato business, dove tutto è monetizzabile. E’ stata portata alle estreme conseguenze la società dei consumi ed il capitalismo più becero, fatto di guadagni a sei zeri, violenza, minacce e corruzione. Il cocktail perfetto per fare soldi, tanti, maledetti e subito, in barba a chi nello sport ci crede veramente.
Il punto della situazione non può che iniziare con la confessione di Lance Armstrong del 17 gennaio, in cui ammette di essersi dopato per vincere i sette Tour de France, con un cocktail di Epo, trasfuzioni e testosterone. Un colpo terribile per tutto il mondo dello sport, divisosi nettamente tra accusatori e difensori del “campione” texano, la cui storia personale ha contribuito a crearne il mito negli anni di gloria. Quest’immagine si è sgretolata in un’intervista tv, in cui molti pensavano che si fosse toccato il fondo.
Chiuso il capitolo ciclismo, ecco aprirsi quello del calcio. Solitamente in Italia lo scandalo del calcio scommesse esplode puntualmente in estate ma quest’anno, complici molti attori internazionali, si è presentato prima con la pubblicazione, il 29 gennaio, di un’inchiesta della rivista France Football circa gli accordi corrotti, presi dalla FIFA per assegnare al Qatar l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2022.
Pochi giorni dopo, l’Europol, ha dichiarato di aver smantellato una rete criminale internazionale dedita all’organizzazione di scommesse online su centinaia di partite truccate. Il direttore dell’agenzia Rob Wainwright, ha dichiarato che c’è “un grave problema nel calcio europeo”. Le cifre mostrate poco dopo, sono impietose: secondo l’Europol tra il 2008 ed il 2011 sono state comprate almeno 680 partite soprattuto in Europa non disdegnando, comunque, anche l’Africa, l’Asia e l’America Latina, praticamente il mondo intero. Sono coinvolte 425 persone tra giocatori, arbitri, dirigenti ed intermediari di molte nazionalità.
Come già mostrato anche nella puntata di Presa Diretta Ladri di calcio, il programma di approfondimento giornalistico condotto da Riccardo Iacona, mostra come il fulcro del marcio parta da Singapore, dove sembra che queste organizzazioni abbiano base e vita facile, grazie a strane connivenze ed all’assenza di limiti alle puntate, dove è possibile scommettere forti somme di denaro, ogni nove secondi, sullo stesso evento.
Nel calderone non poteva mancare uno scandalo doping del calcio. In un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo AS, l’ex presidente della Real Sociedad Iñaki Badiola, ha dichiarato che “per sei anni la Real ha usato dei fondi neri per comprare prodotti dopanti“. Secondo Badiola il fornitore di queste sostanze potrebbe essere stato, sin dal 2008, il medico spagnolo Eutemiano Fuentes.
Figura piuttosto emblematica, questo medico spagnolo è sotto processo a madrid con l’accusa di essere parte di una vasta rete di doping internazionale, poi smantellata nel 2006 dalla Guardia Civil. Già all’epoca, gli inquirenti avevano scoperto che tra i clienti del medico c’erano non solo ciclisti ma anche calciatori di alto livello e non solo. Secondo la magistratura che sta indagando sul maratoneta italiano Alex Schwazer, reo confesso di essersi dopato, il dottore spagnolo potrebbe averlo aiutato somministrandogli doping, prendendolo in cura ben oltre quanto l’ex atleta dichiari.
Secondo Le Monde tutta l’etica dello sport, la sua essenza stessa, è profondamente scossa con l’emergere di continui scandali tra doping, scommesse, partite truccate e riciclaggio di denaro sporco che agevolano, non poco, le organizzazioni mafiose che stanno insinuando sempre più i tentacoli nello sport, promettendo gloria e guadagni facili.
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