“Lo Hobbit – La Battaglia delle Cinque Armate” è l’ultimo capitolo della trilogia de “Lo Hobbit”, dopo “Un Viaggio Inaspettato” e “La Desolazione di Smaug”.
Attenzione: Potrebbe contenere spoiler.
Bilbo e la compagnia di Nani guidata da Thorin Scudodiquercia hanno disturbato il drago Smaug che si sta abbattendo su Pontelagolungo. Con la morte di Smaug, avvenuta per mano di Bard l’arciere, i vari popoli decidono di attaccare per accaparrarsi la fortuna di Erebor. Elfi, Nani, Orchi, Mannari ed Umani si scontreranno nell’epica battaglia dei cinque eserciti.
Chi mi conosce o mi segue da un po’, lo sa: per me questo terzo capitolo era assolutamente evitabile.
Per chi non fosse aggiornato, vi spiego subito il perché.
Inizialmente il progetto Lo Hobbit era stato diviso in due parti, perché il libro non presenta le stesse caratteristiche de Il Signore degli Anelli. Peter Jackson, in occasione dell’uscita del primo capitolo, annuncia la divisione in tre parti. Con l’introduzione di questo terzo capitolo, i primi due sono stati modificati e tagliati in post produzione, lasciando per la fine la battaglia e la vicenda del drago Smaug.
Perché questa scelta non è andata giù ai fan della saga? Semplicemente perché avrebbero potuto per un attimo dimenticare il marketing e lasciare una storia interessante come lo è il libro de Lo Hobbit. All’inizio si sarebbe dovuto chiamare “Racconto di un ritorno”, ma Jackson ha spiegato che, siccome quel titolo era adatto ad un film in due parti, e che quindi si sarebbe concluso con l’arrivo di Bilbo ad Erebor e il suo ritorno a casa, per il terzo capitolo non era più utilizzabile. Da qui “Battaglia delle Cinque Armate”.
A parte queste piccole nozioni che alla maggior parte dei fan non sono andate giù, ciò che ha disturbato di più la visione del film è la lentezza. Hanno dovuto creare un terzo capitolo, di 144 minuti, in cui 135 sono dedicati alla battaglia, una battaglia che se fosse stata bella l’avrei anche sopportata. Veramente troppo lunga, troppo noiosa e decisamente inutile. Questo ha disturbato molto gli spettatori malinconici che aspettavano la fine della saga per ritornare con la mente a “Il Ritorno del Re”. Le appendici de Il Signore degli Anelli sono visibili, ritroviamo Legolas (che, ricordo, non è presente nel libro), molti riferimenti a “La Compagnia dell’Anello” che, ammetto, mi hanno fatta sorridere. Ripeto, l’unica pecca che ha rovinato tutto è stata l’idea di un terzo capitolo noioso. Se avessero lasciato le cose com’erano, invece di voler investire sul marketing, probabilmente il film sarebbe risultato sicuramente più bello ed anche interessante. Insomma, sono 350 pagine. Il Signore degli Anelli ne conta all’incirca 1400 (poi dipende dall’edizione).
Tenerissimo l’epilogo, la musica celtica che conosciamo tutti accompagna un finale molto bello e, per i più malinconici, molto commovente.
Per il resto posso dire che è stato girato in modo egregio, dal punto tecnico.
Vi parlo per come l’ho visto io, in HFR 3D. Sicuramente più 3D degli altri anni, l’HFR aumenta tantissimo la visione, una gioia per gli occhi. Sul montaggio che dire, ho appena finito di dire che si tratta di una battaglia unica, però posso dire che alcune scene della battaglia (vi parlo di una/due) sono state montate bene, come quella tra Nani ed Elfi!
Se siete affezionati alla saga, andatelo a vedere.
E’ comunque il capitolo conclusivo, non vi direi mai di saltarlo.
Se doveste andare solo perché non c’è nient’altro da vedere, uscite dal cinema e andate a bervi una birra.
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