La Lega Nord di Roberto Maroni ne ha fatta la bandiera della propria campagna elettorale, l’appiglio per una difficilissima risalita dopo gli scandali che hanno travolto la famiglia Bossi, il “cerchio magico” e il vecchio apparato dirigente del partito.
La proposta dei “barbari sognanti” sarebbe quella di trattenere ben il 75% delle tasse pagate dai cittadini del Nord nelle regioni della cosiddetta Padania. In tempi di vacche magre l’idea, per il cittadino medio del Nord, potrebbe anche essere interessante…ma tuttavia è irrealizzabile, almeno nel breve periodo. Vediamo perché.
Innanzi tutto la proposta, come dichiarato dal presidente di Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) Adriano Giannola, è incostituzionale. La Costituzione Italiana infatti garantisce a tutti i cittadini italiani gli stessi diritti civili e sociali nel ricevere i servizi per i quali pagano le imposte. La proposta insomma, anche nel caso improbabile che venisse approvata, non supererebbe la “prova” della Corte Costituzionale e verrebbe immediatamente cancellata.
Giannola inoltre fa rilevare che la situazione, dati alla mano, già oggi è di grande squilibrio, ma non certo a favore del Mezzogiorno. Negli ultimi anni infatti la spesa in conto capitale della Pubblica Amministrazione nel Sud è letteralmente crollata. Se infatti nelle previsioni doveva finire al Sud il 45% degli investimenti, in realtà la percentuale è stata sempre più basa. Nel 2001 lo Stato ha investito al Sud solo il 40,4% delle risorse, percentuale crollata poi al 35,4% nel 2007 e addirittura al 31,1% nel 2011…insomma già adesso se qualcuno deve lamentarsi, secondo i dati dell’Erario, è proprio il Sud.
Trattenendo il 75% delle tasse in Padania, la Lega Nord afferma di poter garantire la gratuità del bollo auto e dei libri di testo. Alla luce dei freddi numeri si dovrebbe dedurre che la promessa è, quanto meno, alquanto improbabile.
C’è poi una oggettiva impossibilità politica: con quale maggioranza la Lega Nord pensa di approvare tale riforma? Anche nel caso improbabile in cui Lega e PdL dovessero vincere le elezioni, i tanti eletti meridionali in Parlamento, di maggioranza e di opposizione, voterebbero mai una soluzione del genere?
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