Leader la nuova trasmissione di Lucia Annunziata ha visto Sallusti attaccare duramente ed offendere Ingroia. Video e APPROFONDIMENTI.
Leader, siamo in Italia, il paese degli urlatori, il paese dove regna il caos, anzi, nel caos crescono e prolificano molte incresciose situazioni. Quello che è accaduto ieri sera durante la prima puntata di Leader, un nuovo spazio di approfondimento politico condotto da Lucia Annunziata, non è ormai, per noi in Italia, una novità. Quanti scambi d’opinione risolvono lo share dell’Auditel urlando? Tutti, ovvio in Italia, la terra dei cachi ( vi ricordate la canzone di elio e le Storie Tese?) è così …
Fatto sta che Sallusti durante la trasmissione Leader ha attaccato Ingroia dicendogli, tra le altre cose:
“Lei si candida a Palermo perché è un mascalzone”
Alla quale Ingroia ha risposto:
“La smetta di fare il provocatore, la querelo”.
Ora, riguardo alla puntata di Leader, non stiamo a disquisire sul fatto del mascalzone o meno … parola dura si ma alla quale in Italia, siamo abituati, se ad avere o a sentire, non sta a me dirlo ma ognuno di voi lo riterrà valido, nell’uno o nell’altro modo a secondo del proprio punto di vista.
A Leader però a questo punto, si sarebbe dovuto anche spiegare da dove sorge l’attacco di Sallusti ma vedo che, tutti i quotidiani e le fonti ufficiali di Stampa si guardano bene dal parlarne in modo neutrale.
Vi riporto sotto, visto che il sottoscritto, autore dell’articolo, “scrive fuori dal coro”, una fonte ultra neutrale, Wikipedia così non si fa del torto a nessuno e non mi si potrà dire di essere da una o dall’altra parte. Capirete ora, leggendo dal 2009 fino a poco prima dell’ingresso in politica di Ingroia con Rivoluzione Civile, quanto sia delicata e complicata l’inchiesta tra Stato e cosa nostra e di quante “teste” ci siano di mezzo, e di quanto “potere” si possa parlare e che “forse”, Ingroia non ha sbagliato a non candidarsi a Palermo forse…. dico forse, per non dare adito a “pensieri” di persone che potrebbero ritenerlo di parte essendo schierato politicamente.
Ah a proposito dell’accusa di Sallusti a Leader, Ingroia non si è dimesso da Magistrato … Sempre a proposito dell’attacco di Sallusti durante la trasmissione Leader, vorrei spiegare il perchè Ingroia ha sospeso la sua carica il 26 luglio 2012 smettendo la sua carica di Pm ma, tutto questo, i giornali vari, …non ve lo diranno mai!
[ad#silvio]
“Nel 2009 è stato nominato procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo. Il 17 aprile 2011 l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) lo ha insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi.
Il 24 luglio 2012, in merito all’indagine sulla Trattativa Stato-Mafia, ha chiesto il rinvio a giudizio di 12 indagati con l’accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa” e “violenza o minaccia a corpo politico dello Stato”: i politici Calogero Mannino e Marcello Dell’Utri, gli ufficiali Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, i boss Giovanni Brusca, Totò Riina, Leoluca Bagarella,Antonino Cinà, Bernardo Provenzano, il collaboratore Massimo Ciancimino (anche “calunnia”) e l’ex ministro Nicola Mancino (“falsa testimonianza”).
Il 26 luglio il Consiglio Superiore della Magistratura ha dato il via libera al collocamento fuori ruolo del Procuratore aggiunto di Palermo Ingroia, che smetterà le vesti di PM per un anno per andare a dirigere in Guatemala un’unità di investigazione per la lotta al narcotraffico, su incarico dell’ONU.
Il 29 ottobre ha tenuto la sua ultima udienza in occasione del processo sulla Trattativa Stato-Mafia e il 5 novembre è partito per il Guatemala.
Il 1 dicembre ha partecipato alla prima assemblea nazionale di “cambiare #si può”.
Il 5 dicembre, in merito al conflitto tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la Procura di Palermo riguardo alle intercettazioni tra lo stesso Napolitano e l’imputato Nicola Mancino, risoltosi con la sentenza della Corte Costituzionale che accoglie il ricorso di Napolitano e che prevede la distruzione delle intercettazioni, Ingroia ha così commentato: “Noi cornuti e mazziati. E’ una sentenza politica.
Le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del diritto. La scelta del presidente della Repubblica di sollevare il conflitto di attribuzioni è stata dannosa per l’immagine delle istituzioni italiane”.
Il giorno seguente, in collegamento dal Guatemala con il programma Servizio Pubblico e con il processo Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra in corso, ha dichiarato: “Borsellino è stato ucciso perché considerato un ostacolo alla trattativa, ma come faceva Cosa nostra a saperlo? Deve averlo saputo dallo Stato. Se la strage di via d’Amelio non è stata pensata, attuata, da uomini dello Stato, di certo lo Stato ne è stato complice. Questo posso dire di saperlo” Inoltre all’imputato Calogero Mannino, presente in studio, ha detto: “Lei ha tradito Cosa Nostra ma fu risparmiato e al suo posto fu ucciso Paolo Borsellino per trattativa”. A questo Mannino ha risposto: “lei è un mascalzone”.
Commenti riguardo il post