Ero scettica, avevo paura, ma mi sono dovuta ricredere.
L’anno è partito con un sacco di biopic una più bella dell’altra, ma prima di soffermarmi sulle altre (sì, lo so, sono in un ritardo pazzesco), voglio soffermarmi su La Teoria del Tutto.
Avevo paura perché, in ogni caso, raccontare una storia è sempre difficile.
Raccontare la storia di una delle persone più influenti al Mondo, lo è ancora di più.
La teoria del Tutto racconta la storia di Stephen Hawking, ma non solo.
E’ una storia d’amore, di speranza, di vittoria. Non racconta la malattia di una persona, ma il modo in cui la persona l’ha affrontata. Come Stephen Hawking l’ha affrontata. Quando ti dicono che la tua speranza di vita non supererà i due anni, puoi fare solo due cose: arrenderti o andare avanti. La dimostrazione che quel genio sia ancora tra di noi, vuol dire solo che non si è arreso. Non si è arreso perché la prima cosa che ha chiesto in quel momento è stata “il cervello subirà danni?”. Ma questo film inizia a raccontare dal principio, da quando Stephen non è che un giovane laureato con tante idee in testa ed un po’ sgraziato come ragazzino. L’incontro con Jane cambierà molte cose, lo porterà all’amore, al bisogno dell’altra persona, senza dimenticare il suo lavoro, la sua passione. La sua Teoria del Tutto.
Grazie a Jane, grazie al suo amore, Stephen avrà una vita piuttosto normale, fatta di piccoli speciali momenti in cui imparerà a cavarsela anche con le dita atrofizzate. Avrà tre figli, completamente sani, non si abbatterà mai nonostante tutte le complicazioni.
Stephen è interpretato da Eddie Redmayne, che i più informati avranno visto anche nella trasposizione cinematografica de I Miserabili, Elizabeth – The Golden Age e L’Altra Donna Del Re, senza contare la sua partecipazione alla miniserie TV I Pilastri della Terra. Eddie Redmayne è un giovane attore che si è sempre distinto per il suo faccino sempre un po’ cuccioloso (l’ho scritto, sì, e non lo cancellerò), i suoi capelli rossi e quegli occhioni grandi e sul verde/azzurro. Io, sinceramente, non saprei come commentarlo. Vorrei darvi le sensazioni che ho provato io alla fine del film, la pelle d’oca assurda che mi è rimasta per circa tre/quattro ore da dopo la visione. Ha da poco vinto il Golden Globe come miglior Attore per questo ruolo e io spero, spero, spero con tutto il cuore di vederlo arrivare all’Oscar. Eddie Redmayne è favoloso ed è un ruolo così difficile, così complicato, e lui riesce ad interpretarlo in modo magnifico. Che dico, sublime! Che dico, supersublime. E chi più ne ha, più ne metta! La sua Jane è interpretata da Felicity Jones, anche questo ruolo veramente complicato, ma che lei riesce ad interpretare veramente benissimo! (non per nulla anche lei è stata nominata, ma senza vittoria, ai Golden Globe, e credo potrà arrivare anche lei alle nomination degli Oscar!).
Troviamo anche il Professor Dennis William Sciama, un fisico britannico che è stato insegnante e grande amico di Stephen Hawking. Interpretato sempre benissimo da Remus Lupin David Thewlis.
James Marsh è un regista che mi piace.
Ha sempre girato il suo lavoro verso documentari e fatti vissuti realmente, e ha anche vinto un Oscar nel 2009 proprio con un documentario. Mi piace, mi piace. Questo film è diretto molto bene, non tralascia nulla e rende ancor più magica tutta la storia. Spero in un Miglior Film da parte dell’Academy, Miglior Regia non lo so.
La colonna sonora di Johann Johannsson ha vinto anch’essa un Golden Globe, questo fa intendere anche come tutto il film sia stato pensato, girato, diretto ed interpretato in modo fantastico.
Spero potranno ricoprirlo di premi, e che non faccia la fine di Saving Mr Banks.
No, dai, non credo.
Insomma, il 15 Gennaio arriverà anche in Italia e io non ho motivi per cui non dovreste vederlo.
Vi prego, è fenomenale.
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