La soluzione di Google contro la pirateria: bloccare i pagamenti ai siti in modo da fermare l’entrata di denaro fresco e rendere il business in perdita o poco appetibile.
Per bloccare la pirateria intesa come distribuzione di materiale coperto da diritto d’autore, fin’ora sono state avanzate tre ipotesi. Le prima è sotto gli occhi di tutti quando le verie autorità giudiziare chiudono dei siti bloccandone il DNS ed impedendo, quindi, agli utenti di raggiungere quel determinato indirizzo, a causa di filtri imposti alle società di telecomunicazione. La seconda via è conosciuta come takedown notice e consiste in segnalazioni ai motori di ricerca, da parte dei detentori dei diritti d’autore, affinchè rimuovano dall’indicizzazione il materiale pirata.
Google avrebbe pensato ad una terza via chiamata follow the money che consisterebbe nel blocco dei pagamenti ai siti che diffondono materiale piratato. Stando a quando dice la grande G di Mountain View, se non si può bloccare questi siti con le azioni legali, che spesso necessitano di molto tempo prima di giungere alle fasi conclusive o rischiano di ledere i diritti degli utenti della rete, il modo migliore sarebbe colpire le tasche di chi, a fronte di un certo rischio, guadagna con le pubblicità ed inserzioni all’interno dei propri siti. Grazie alla presenza di materiale protetto da diritto d’autore, questo genere di siti web sono molto seguiti e generano alte entrate, come il caso della chiusura di Italianshare.
Secondo delle indiscrezioni rivelate dal quotidiano britannico The Telegraph, Google avrebbe già contattato i giganti dei pagamenti online per bloccare i canali di foraggiamento delle piattaforme illecite, i nomi fatti per ora sono Mastercard, Visa e PayPal.
La strategia follow the money è stata formulata già da tempo ma solo ora avrebbe fatto il salto di qualità, vedendo Google prendere contatto con i canali che riforniscono di denaro i siti pirata che, con il blocco, si troverebbero impossibilitati a vendere spazi pubblicitari e quindi con entrate notevolmente ridotte.
Nonostante questa sembri la via maestra, diverse associazioni anti pirateria hanno chiesto a Google di poter aumentare da 10 mila a 40 mila le segnalazioni giornaliere di URL che riportano a materiale coperto dal diritto d’autore. Il motore di ricerca è piuttosto perplesso circa l’utilità del sistema takedown notice anche a causa degli eventuali abusi che se ne potrebbero fare, creando un danno tanto agli utenti, tanto allo stesso motore di ricerca.
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