Nuovi casi, metà dei quali mortali, di SARS in Arabia saudita. La quale lamenta un ritardo nell’acquisizione delle informazioni a causa di brevetti olandesi sul virus. L’OMS indaga.
una delle varianti del virus della SARSÈ della stessa famiglia della SARS e si chiama NCoV. Ha mietuto già una ventina di vittime, il 50% dei casi rilevati, ma l’Arabia Saudita lamenta dei ritardi dovuti ad un brevetto olandese
Si chiama NCoV (Novel CoronaVirus), ed è della stessa famiglia della S.A.R.S. (Severe Acute Respiratory Syndrome).
Fin’ora sono stati rilevati 44 casi (la maggior parte in Arabia Saudita), la metà dei quali mortali.
Proprio la nazione più coinvolta, l’Arabia Saudita, che era stata inizialmente criticata dalle principali organizzazioni per la lentezza con la quale ha diffuso e rilevato i casi di sua competenza, ha portato di fronte all’Organizzazione Mondiale della Sanità la lamentela riguardo ad un brevetto olandese che a suo dire rallenterebbe le ricerche sul virus.
È il viceministro della sanità dell’Arabia Saudita, Ziad Memish, a parlare di fronte all’OMS: “Siamo ancora in difficoltà con la diagnostica, e il motivo è che il virus è stato brevettato da alcuni scienziati e agli altri non è più consentito studiarlo”.
Si riferisce, senza ombra di dubbio, ai virologi Albert Osterhaus and Ron Fouchier dell’istituto olandese Erasmus, i quali a loro volta ribattono sostenendo che il loro è stato un “atto dovuto” di natura etica, dettato dal bisogno di certezza sulla proprietà intellettuale delle ricerche, necessario ad interessare le case farmaceutiche a produrre vaccini e antivirali.
Nel contempo i due respoingono ogni accusa formulata dall’Arabia Saudita, sostenendo che le ricerche sono stati diffuse e “liberamente condivise con più di 40 laboratori nel mondo”, e che i test diagnostici “sono stati sviluppati immediatamente e resi disponibili a chiunque ne facesse richiesta”.
La direttrice dell’OMS, Margaret Chan, si occuperà dele implicazioni legali della faccenda, ma intanto il virus preoccupa moltissimo, anche in prospettiva di eventuali mutazioni, considerando che, oltre alla principale diffusione in medio oriente, il virus è stato rilevato anche, in misura minore, in Tunisia, Germania, Gran Bretagna e Francia.
La SARS torna a far paura? Speriamo solamente che non diventi soltanto un altro alibi per devolvere inutilmente miliardi di euro alle case farmaceutiche, come successe anni fa per la prima variante del virus dell’aviaria, mai trasmessa agli uomini.
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