La Peta, l’organizzazione internazionale in difesa dei diritti degli animali, ha denunciato il maltrattamento di alcuni animali durante la realizzazione dell’ultimo video di Katy Perry, “Roar”.
“Roar”, l’ultimo video di Katy Perry è balzato ai primi posti delle classifiche di mezzo mondo. E non è difficile capire il perchè.
Nel video troviamo una sensualissima Katy Perry in versione sexy-tarzan che si destreggia in una bellissima giungla tropicale, tra coccodrilli, scimmiette, leoni e tigri.
Ma il videoclip ha mandato su tutte le furie gli animalisti della Peta, la People for Ethical Treatment of Animals, che lotta per la difesa dei diritti degli animali.
Molte le scene incriminate, dal collare messo a una tigre che si trasforma quasi in una tenera gattina verso il finale della clip, allo smalto rosa messo a un grosso elefante.
Elefante che diventa simbolo del maltrattamento anche dopo le parole pronunciate dalla Perry:
“il mio animale preferito era Suzy, l’elefantessa, non la smetteva di mangiare tutto!”
Il “mangiare tutto” è sintomo di forte stress provato dall’animale.
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La portavoce della Peta, Merrilee Burke ha dichiarato al Daily Star:
“Gli animali usati per intrattenimento sopportano crudelta’ orribili, inoltre soffrono per il confinamento in spazi ristretti e per i metodi di addestramento violenti. Spesso gli animali diventano stressati e ansiosi quando vengono trasportati e forzati in ambienti sconosciuti o pericolosi. Il Serengeti Ranch, l’espositore che crediamo abbia fornito gli animali per il video Roar, ha avuto ispezioni da parte del Dipartimento dell’Agricoltura 22 volte dal 2001”.
Questa è una vera caduta di stile per la Perry che nel 2010 aveva ricevuto i complimenti proprio dalla Peta per il suo regime alimentare vegan.
Altro che animalista.
La California Gurls e il suo entourage non hanno risposto alle accuse mosse dalla Peta e intanto si godono il successo di “Roar” e attendono con ansia l’uscita dell’album “Prism” speranzosi di ottenere lo stesso risultato riportato con il singolo.
Ecco a voi il video di “Roar”. Cosa ne pensate?
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